Avvocato Domenico Strangio a Milano

Domenico Strangio

Esperto in diritto dell'immigrazione e cittadinanza italiana.

Informazioni generali

Lo Studio Legale Strangio si occupa di diritto dell'immigrazione e cittadinanza italiana. Avendo maturato consolidata esperienza pluriennale nel settore, assiste la clientela internazionale e nazionale nelle domande di cittadinanza, ricongiungimento familiare, solleciti pratiche Questura/Prefettura, richieste di soggiorno o di asilo politico (protezione internazionale), ottenimento di visti o di nulla osta, memorie avverso preavvisi di rigetto ex art. 10 bis L. 241/1990, presentazione di ricorsi amministrativi, opposizioni a decreti di espulsione, art. 31 Tribunale per i minorenni e ricorsi alla sezione Specializzata Immigrazione.

Esperienza


Immigrazione e cittadinanza

Domande di cittadinanza, ricongiungimento familiare, solleciti pratiche Questura/Prefettura, richieste di soggiorno o di asilo politico (protezione internazionale), ottenimento di visti o di nulla osta, memorie avverso preavvisi di rigetto ex art. 10 bis L. 241/1990, presentazione di ricorsi amministrativi, opposizioni a decreti di espulsione, art. 31 Tribunale per i minorenni.


Ricorso al TAR

In materia di immigrazione ogni istanza del cittadino straniero apre un procedimento amministrativo previsto e regolamento ai sensi della legge 241/90. Spesso l'istruttoria si chiude con il rigetto della pratica e con l'unica possibilità di fare ricorso al Tar entro 60 giorni dalla notifica. Si parla di materie che non hanno a che fare con il ricongiungimento familiare o la protezione internazionale che invece sono di competenza della Sezione Specializzata Immigrazione che ha sede in ogni distretto di Corte di Appello.


Gratuito patrocinio

Da luglio 2024, dopo la delibera del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Milano, lo Studio Legale dell'avv. Domenico Strangio può presentare ricorsi per i clienti che possono usufruire del gratuito patrocinio a spese dello stato. Per accedere al gratuito patrocinio tuttavia sono necessari una serie di documenti anche dal paese di origine per tramite della rappresentanza diplomatica in Italia.




Credenziali

Pubblicazione legale

Il Tribunale di Roma ha accolto il ricorso dell’Avv. Domenico Strangio del foro di Milano che impugna il provvedimento di diniego del visto dell’Ambasciata d’Italia a Colombo per il ricongiungimento familiare di una cittadina srilankese.

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“Le fotografie della cerimonia religiosa cristiana ben possono rappresentare un elemento particolarmente importante a dimostrazione dell’effettività del vincolo coniugale”. La Sezione Diritti della Persona e Immigrazione ha accertato la violazione del diritto soggettivo del ricorrente a ricongiungersi con la moglie. Condannato il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale che dovrà rilasciare il visto d’ingresso

Pubblicazione legale

Il Tribunale per i minorenni di Milano accoglie il ricorso dell’Avv. Domenico Strangio del foro di Milano: autorizzata una cittadina filippina a permanere in Italia ai sensi dell’art. 31, c. 3, D. Lgs 286/98 per un periodo di tre anni.

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Del ricorso per art. 31 comma 3 del D. Lgs. 286/1998 presso il Tribunale per i minorenni ne abbiamo già parlato in altre occasioni, trattatasi di una speciale autorizzazione che in deroga alle disposizioni del Testo Unico Immigrazione autorizza i cittadini extracomunitari irregolari sul territorio nazionale a rimanere nell’interesse dei figli minorenni ottenendo un permesso di soggiorno per assistenza minori che permette di svolgere attività lavorativa e che può essere convertito in lavoro subordinato. Questa volta a beneficiare degli effetti di questo ricorso è una cittadina extracomunitaria delle filippine la quale in precedenza aveva ottenuto un permesso per cure mediche a seguito della gravidanza. Scongiurato il pericolo per il marito ed i due figli minorenni, di due e sette anni, di vedersi disgregare il nucleo familiare, la famiglia rimarrà unita in Italia.

Pubblicazione legale

La mancata traduzione del decreto di espulsione nei confronti del cittadino straniero in una lingua a lui nota determina la revoca del provvedimento impugnato.

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Nel primo motivo di ricorso avverso l’espulsione di un cittadino filippino è stata eccepita preliminarmente una grave violazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Milano che nell’adottare il provvedimento espulsivo viola dei diritti fondamentali consacrati nella nostra carta costituzionale: il diritto alla difesa ed al giusto processo. Su tali inviolabili principi ormai è pacifica la nostra giurisprudenza e diverse convenzioni internazionali come la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e le maggiori normative dell’Unione Europea a sostegno dei diritti degli stranieri. Il Giudice di Pace di Milano accogliendo il ricorso dell’avv. Domenico Strangio del foro di Milano afferma che il cittadino straniero se non comprende la lingua italiana deve essere assistito da un interprete ed al contempo messo nelle condizioni di comprendere il contenuto del provvedimento espulsivo traducendolo in una lingua a lui comprensibile.

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