Pubblicazione legale:
Nel primo motivo di ricorso avverso l’espulsione di un cittadino filippino è stata eccepita preliminarmente una grave violazione da parte dell’Ufficio Immigrazione della Questura di Milano che nell’adottare il provvedimento espulsivo viola dei diritti fondamentali consacrati nella nostra carta costituzionale: il diritto alla difesa ed al giusto processo.
Su tali inviolabili principi ormai è pacifica la nostra giurisprudenza e diverse convenzioni internazionali come la Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo (CEDU) e le maggiori normative dell’Unione Europea a sostegno dei diritti degli stranieri.
Il Giudice di Pace di Milano accogliendo il ricorso dell’avv. Domenico Strangio del foro di Milano afferma che il cittadino straniero se non comprende la lingua italiana deve essere assistito da un interprete ed al contempo messo nelle condizioni di comprendere il contenuto del provvedimento espulsivo traducendolo in una lingua a lui comprensibile.
Fonte: Sito internet Studio Legale Strangio - leggi l'articolo