Chiara Cecchi

Caso legale seguito

🔎 Il caso Due contribuenti avevano acquistato un’abitazione composta da due unità immobiliari distinte, usufruendo delle agevolazioni “prima casa”. La norma prevede che, in caso di acquisto frazionato, l’unificazione delle unità debba avvenire entro tre anni. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha notificato quattro avvisi di liquidazione e sanzione, sostenendo la decadenza dal beneficio per mancato accatastamento unitario entro il termine previsto. ⚖️ L’intervento legale Con l'assistenza dell'Avv.ssa Cecchi, i contribuenti hanno impugnato gli avvisi dimostrando che: - l’unificazione materiale dell’immobile era stata effettivamente realizzata entro i tre anni dall’atto, come dimostrato dall'ampio compendio documentale prodotto (progetto tecnico, relazione asseverata del direttore lavori, dichiarazioni della ditta esecutrice, fotografie e attestazioni dell’unificazione degli impianti); - tale unificazione materiale era l'unico adempimento necessario per mantenere i benefici e che, contrariamente a quanto sostenuto dall'Agenzia delle Entrate, non era necessario procedere anche con l'accatastamento nello stesso termine triennale. Infatti, come afferma la giurisprudenza della Corte di Cassazione (tra cui Cass. n. 9030/2017 e Cass. n. 11322/2020): “Per il mantenimento delle agevolazioni prima casa rileva l’effettiva unificazione dei locali, e non esclusivamente l’avvenuto accatastamento.” 🧑‍⚖️ La decisione La Corte di Giustizia Tributaria di Pistoia, con sentenza n. 148/2025, ha accolto integralmente il ricorso, non potendo che constatare l’effettiva unificazione dell’immobile nei termini e riconoscere che il beneficio non può essere subordinato esclusivamente al dato catastale, richiamando l’orientamento consolidato della Cassazione. ✅ Esito: – Avvisi annullati – Agevolazione “prima casa” confermata 💼 Hai ricevuto un avviso di revoca delle agevolazioni “prima casa”? In molti casi, l’interpretazione dell’Agenzia non tiene conto né della realtà materiale né dell’orientamento giurisprudenziale. 📩 Contattami per una valutazione approfondita e personalizzata. Un approccio tecnico e strategico può fare la differenza.

Caso legale seguito

✅ Il caso Una contribuente si è vista recapitare dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione un sollecito di pagamento da oltre 102.000 euro, relativo a cartelle notificate tra il 2005 e il 2014. Difesa dall'Avv.ssa Cecchi, ha proposto opposizione ex art. 615, co. 1 c.p.c. contestando l’intervenuta prescrizione dei crediti richiesti. 🧩 La strategia legale Abbiamo ricostruito con precisione la cronologia delle notifiche e dimostrato l’avvenuta prescrizione dei debiti, in base alla natura e alla data delle cartelle: - Decennale per i crediti erariali (Cass. Civ. n. 23215/2024; n. 12740/2020) - Quinquennale per tributi locali e imposta comunale sugli immobili (Cass. Civ. n. 17464/2021; n. 13683/2020) La strategia si è incentrata sulla possibilità di ricorre al giudizio di opposizione all'esecuzione anche per le cartelle esattoriali. Si tratta, infatti, di atti che sostanzialmente danno avvio all'esecuzione a fronte di una pretesa dell'erario già definita ed accertata e per i quali può sussistere un legittimo interesse ad un accertamento negativo (volto ad accertare l'estinzione del diritto). 🏆 La decisione Il Giudice ha accolto integralmente l’opposizione: “Tutti i crediti azionati risultano prescritti. L’Agenzia delle Entrate Riscossione non ha diritto ad agire in via esecutiva.” In particolare, il Giudice ha accolto la ricostruzione della contribuente ribadendo l’ammissibilità dell’opposizione avverso il sollecito di pagamento, in quanto atto idoneo a far sorgere un interesse ad agire da parte del contribuente (Cass. SS.UU. n. 8929/2014; n. 12244/2009). 💰 Esito: – Annullati oltre 100.000 € di cartelle esattoriali – Prescrizione accertata – Tutela pienamente riconosciuta in sede giudiziaria 🧾 Hai ricevuto un sollecito, una cartella o un'intimazione di pagamento? Non sempre ciò che sembra “dovuto” lo è davvero. Molti atti sono prescritti e possono essere annullati se impugnati con competenza e tempestività. 📩 Contattami per una consulenza legale personalizzata: ti aiuto a verificare se anche il tuo debito può essere cancellato. 👉 Scrivimi ora oppure vai alla sezione Contatti per fissare un appuntamento.

Pubblicazione legale

Cosa è successo? L’auto, pubblicizzata su un sito di annunci, era stata descritta come in condizioni eccellenti. Solo dopo la vendita, grazie a un’ispezione approfondita in officina, l'acquirente scopre una lunga lista di danni nascosti: componenti rotti, riparazioni improvvisate e segni di un vecchio incidente mai dichiarato. Cosa dice la legge: garanzia per vizi occulti auto usata Secondo l’art. 1490 c.c., il venditore è responsabile se la cosa venduta presenta vizi che la rendono inidonea all’uso o ne diminuiscono il valore . La garanzia per vizi si applica anche quando si tratta di auto usata venduta tra privati. Anche la clausola “vista e piaciuta” non esclude la responsabilità in presenza di vizi non facilmente rilevabili , come confermato da diverse sentenze (es. Cass. civ. n. 21204/2016; Corte App. Venezia n. 2150/2022). Hai comprato un’auto usata difettosa? Ecco cosa puoi fare Se hai acquistato un’ auto usata con problemi nascosti , hai diritto a: riduzione del prezzo pagato; risoluzione del contratto di vendita; risarcimento del danno subito. Hai acquistato un’auto usata che si è rivelata difettosa? Possiamo aiutarti a far valere i tuoi diritti. 👉 Scrivimi ora oppure vai alla sezione Contatti per fissare un appuntamento.