Vito Alagna

Sentenza giudiziaria

Il mio assistito era chiamato a rispondere dei reati di rilascio di certificati medici falsi ex art. 640 CP e art. 55 DLGS 165/2011 con quest'ultima imputazione in caso di condanna veniva radiato dall'ordine dei medici. Nel corso dell'attività dibattimentale svolta in dibattimento non è stata raggiunta la prova della penale responsabilità del medico che pertanto viene assolto.

Sentenza giudiziaria

Il marito reclamante a seguito del decreto del Tribunale di Padova con cui si fissava l'importo per il mantenimento sia dei figli minori che della moglie si rivolgeva con reclamo alla Corte di appello di Venezia lamentando l'eccessiva somma fissata dal Giudice e di non poterla sostenere, lo scrivente che difendeva la moglie ha resistito al Reclamo costituendosi ed ottenendo dalla Corte di Appello il Rigetto della pretesa di controparte che è stato condannato anche al pagamento delle spese legali sostenute dalla moglie.

Sentenza giudiziaria

L'imputato da me assistito era accusato in concorso con altro soggetto di furto aggravato in abitazione. In dibattimento è stata provata l'estraneità del mio assistito e la conseguente assoluzione ex art. 530 CPV CPP.

Sentenza giudiziaria

L'imputato era accusato di omissione di soccorso e lesioni personali. In dibattimento è stato provato che l'incidente non era mai avvenuto con conseguente assoluzione del mio assistito ex art 530 co 2 CPP.

Sentenza giudiziaria

L'accusa era di possesso di droga per fini di spaccio ex art. 73 co 5 DPR n. 309/90 atteso che era stato sequestrato un bilancino di precisione ed € 16.950,00 ritenuto provento di spaccio. In giudizio è stata provata che il possesso era ad uso personale e la somma sequestrata erano risparmi della famiglia, con conseguente assoluzione del mio assistito

Sentenza giudiziaria

Entrambi i coniugi avevano contratto matrimonio in Albania e intendevano divorziare secondo la loro legge albanese che non prevede la separazione, ma divorziano direttamente, mentre l'assistenza e mantenimento dei figli e moglie avviene secondo la legge italiana. Il tribunale dichiara sciolto il matrimonio contratto in Albania e registrato in Italia

Sentenza giudiziaria

La moglie chiede la separazione giudiziale al mio assistito ed alla prima udienza a seguito di non facili trattative con la controparte si addiviene ad un accordo e si trasforma in separazione consensuale

Sentenza giudiziaria

A seguito di violenti contrasti familiari per i quali nei confronti del mio assistito si era tenuto un procedimento penale per maltrattamenti e stalking la moglie ha chiesto la separazione giudiziale che dopo non semplici trattative con i legali della controparte si perviene ad un accordo per una separazione consensuale.

Sentenza giudiziaria

A seguito di trattative con l'avvocato di controparte è stata raggiunta alla fine un accordo per una separazione consensuale a condizioni soddisfacenti per entrambi i coniugi

Sentenza giudiziaria

La moglie malata e bisognosa di cure mi chiede di assisterla nella separazione dal marito a tratti violento e comunque assente in tutto sia di attenzioni verso la moglie ma anche dei figli. Viene istaurato il procedimento giudiziale di separazione e nel corso del procedimento è stato emesso un primo provvedimento provvisorio di separazione definendo quelle che sono le somme da corrispondere alla moglie ed ai figli minori

Sentenza giudiziaria

L'assistito chiamato a rispondere dei reati ex artt. 640 - 485 - 494 e 61 n. 7 CP perchè in concorso con altri traevano in errore il querelante procurandosi un ingiusto profitto. L'attività dibattimentale svolta con l'escussione di tutti testi del PM non ha raggiunto la provo in dibattimento per un provvedimento di condanna ed il Giudice assolve tutti gli imputati.

Sentenza giudiziaria

I miei assistiti venivano chiamati a rispondere del reato di truffa ex art. 640 CP in concorso per aver stipulato un contratto di affitto dando delle garanzie mediante consegna di buste paghe poi risultaste false e per non aver pagato i canoni di locazione. La difesa eccepiva la tardività della presentazione della querela ed il giudice con la sentenza confermava la proposizione tardiva della querela ed il conseguente verdetto di "" Non doversi procedere nei confronti degli imputati """

Sentenza giudiziaria

Il mio assistito imputato per i reati 629 CP ed art. 73 DPR n. 309/90 per cessione di droga a seguito di dibattimento venivano sentiti i testi i quali rendevano dichiarazioni diverse circa i fatti rispetto a quanto dichiarato a SIT all'epoca dei fatti. Il collegio riteneva contraddittorie le dichiarazioni dei testi e assolveva l'imputato dal reato ex art. 629 per estorsione e dichiara di non doversi procedere per il reato di cessione di sostanze stupefacenti per intervenuta prescrizione.

Sentenza giudiziaria

Questo difensore impugnava la sentenza di primo grado per violazione degli artt. 110 -73 co 4 DPR n. 309/90 in quanto trovato in possesso di gr. 545 di sostanza. L'appello presentava diversi motivi ma solo uno di questi veniva accolto inerente la richiesta di riduzione di pena tenuto conto di diversi fattori come il fatto che fosse incensurato, la giovane età dell'imputato ecc.. e riduceva la pena inflitta in primo grado con conseguente liberazione dell'imputato in udienza se non detenuto per altra causa.

Sentenza giudiziaria

Il cliente è chiamato a rispondere del reato di cui all'art. 73 co 5 DPR n. 309/90 per possesso di droga e una somma di denaro, in dibattimento si è sostenuto l'incensuratezza dell'imputato senza segnalazioni pregiudizievoli per la quale iul comportamneto poteva ritenersi occasionale come sostenuto dalla cassazione. Il Giudice accoglie la tesi difensiva e dichiara il Non Doversi procedere per particolare tenuità del fatto-

Sentenza giudiziaria

L'assistito era chiamato a rispondere con altra persona del reato di estorsione e lesioni nei confronti della PC costituita . Allesito del Giudizio abbreviato condizionato all'escussione di alcuni testi il GIP di Padova assolveva gli imputati

Sentenza giudiziaria

L'accusa sosteneva che il medico avesse rilasciato certificati medici falsi per aver attestato false patologie esistenti in capo al paziente e di non averlo neanche visitato. Il giudice assolve il medico con formula piena ex art. 530 CPP co 1.