Sarah Bruna

Pubblicazione legale

Sto citando il libro che ho pubblicato nel 2012 avente ad oggetto la figura del comandante d'aeromobile e la normativa prevista con riguardo ai suoi poteri e doveri e alle sue responsablità sia nella conduzione del volo che come capo della spedizione.

Pubblicazione legale

L'articolo fa riferimento alla pubblicazione del libro "Poteri e doveri del comandante d'aeromobile" 2012 Edizioni Mediterranee

Titolo professionale

Questo certificato attesta la frequentazione al corso di addestramento teorico per la conduzione di un APR e cioè di un aeromobile a pilotaggio remoto senza persone a bordo utilizzato per fini professionali e/o ricreativi e sportivi. Nell'ambito del corso viene illustrata la normativa ed i requisiti necessari per utilizzare un APR nonchè le sue caratteristiche tecniche.

Pubblicazione legale

Affronto la fattibilità dell'impiego degli UAV nell'ambito dell'aviazione civile e la collocazione della figura del pilota in questo contesto tecnologico.

Pubblicazione legale

Descrivo le misure di tutela e di sostegno a favore degli utenti del trasporto aereo con riferimento alla normativa del settore.

Pubblicazione legale

Descrivo i poteri del comandante d'aeromobile ed affronto i limiti della sua autorità quando l'aeromobile si trova in corso di navigazione e quando l'aerombile si trova a terra nelle diverse situazioni in cui sia con le porte aperte o chiuse.

Speaker ad evento

Ho affrontato il tema della sicurezza nel trasporto aereo

Speaker ad evento

Durante la conferenza ho affrontato le tematiche che riguardano le responsabilità del pilota e del comandante d'aeromobile in ambito internazionale, comunitaria e nazionale.

Speaker ad evento

Durante la conferenza ho affrontato la responsabilità penale del controllore di volo e del comandante d'aeromobile e la loro posizione di garanzia in caso di incidente aeronautico

Speaker ad evento

Durante la conferenza ho affrontato il tema della responsabilità penale del comandante d'aeromobile

Sentenza giudiziaria

L'ingegnere, dipendente di Enac, con la qualifica di dirigente del servizio pianificazione strategica, domandava al Tribunale di Roma l'accertamento della natura aggiuntiva degli incarichi di ingegnere capo conferitigli dall'ente e il diritto al compenso ex art. 22 CCNL dirigenti Enac, che gli rigettava la domanda sostenendo come i compiti di ingegnere capo rientrassero in pieno tra i compiti del servizio a cui era preposto e come dunque non potessero considerarsi aggiuntivi. Appellava la sentenza l'ingegnere lamentando 4 motivi di appello e la Corte, con una sentenza molto articolata, motivava la fondatezza della domanda ed, in riforma della sentenza impugnata, condannava l'ente al pagamento della somma indicata dall'appellante non avendo l'ente appellato sollevato alcuna contestazione in ordine alla quantificaione del compenso operata già nei conteggi allegati al ricorso ex art. 414 cpc secondo i criteri di cui all'art. 22 CCNL, oltre alla rifusione delle spese di lite di entrambi i gradi.

Sentenza giudiziaria

Il ricorrente, ex comandante Alitalia, otteneva alla cessazione del rapporto di lavoro il riconoscimento della pensione di vecchiaia a carico del fondo di previdenza per il personale di volo e la liquidzione in capitale di una quota di pensione in applicazione di cofficienti diversi da quelli previsti dal DM 19.02.1981 e domandava pertanto al Tribunale l'applicazione dei coefficienti corretti con il pagamento a carico dell'Inps della differenza sul trattamento percepito. Il Tribunale riteneva fondato il ricorso e condannava l'Inps al pagamento in favore del ricorrente della differenza sulla quota in capitale con gli interessi legali e delle spese legali.

Sentenza giudiziaria

Il condomino si rivolgeva al Tribunale competente per territorio affinché disponesse la revoca dell'amministratore del proprio condominio, ai sensi dell’art. 1129 n. 11 cc ed ex art. 1131 cc, per le gravi irregolarità poste in essere nell’espletamento del mandato conferitogli a suo tempo dall'assemblea. Il Tribunale, riscontrato la fondatezza delle lamentele sostenuto dal ricorrente e delle prove dallo stesso addotte a sostegno sia sul ritardo nella presentazione del rendiconto oltre i termini di legge sia sulla mancata approvazione delle tabelle millesimali e del regolamento condominiale sia per il mancato recupero delle morosità, dichiarava la revoca della società in persona del suo amministratore unico, dalla carica di amministratore del condominio e la condannava a rifondere le spese legali.

Sentenza giudiziaria

Si premette che il Tribunale del lavoro di Roma, con sentenza del 29 maggio 2009 n. 5921, rigettava la domanda dell'ingegnere, dipendente Enac con la qualifica di dirigente del servizio operatività nell'area infrastrutture aeroportuali e successivamnete del servizio ricerca fattore umano per la sicuerzza nell'ambito dell'area di regolamentazione sicurezza, volta ad accertare e dichiarare la natura di incarichi aggiuntivi, ex. art. 22, I comma, CCNL dirigenti Enac, svolti con la funzione di presidente della commissione di collaudo e di presidente della commissione di agibilità e il diritto a vedersi corrispondere i relativi compensi, così come la Corte di Appello di Roma investita del ricorso in appello che dichiarava la nullità della sentenza impugnata e rimetteva gli atti al Tribunale erroneamente ritenendo come la notifica del ricorso introduttivo fosse stata effettata soltano presso l’Avvocatura dello Stato e non anche nei confronti dell’Enac in persona del suo legale rappresentante. Gli eredi dell'ingegnere riassumevano il giudizio dinanzi al Tribunale che accoglieva il ricorso riconoscendo loro il compenso per gli incarichi aggiuntivi svolti dall'allora dirigente.

Sentenza giudiziaria

Con ricorso ex. art. 702 bis c.p.c., ritualmente notificato in data 9 marzo 2017, il Sig...ricorreva al Tribunale affinché, vista la propria competenza, ai sensi del comma 3 dell’art. 702 bis cpc, inaudita altera parte o con eventuale comparizione delle parti per la discussione, ritenuta la sommarietà della cognizione della causa de qua, prendesse atto della circostanza dell’avvenuto spontaneo rilascio da parte della Sig.ra....della casa familiare di proprietà del Sig..., così come riportato nella sentenza n. 2989/2016 della Corte d’appello di Roma, e per l’effetto ordinasse la cancellazione della trascrizione del provvedimento di assegnazione del detto immobile a favore della signora. A sostegno della domanda il ricorrente adduceva che la sentenza della Corte d’Appello, per quanto riguardava la casa coniugale, prendeva solo atto dell'avvenuta riconsegna in data 28.07.2015 ma nulla decideva in merito alla casa stessa non essendo stata avanzata una domanda di revoca del precedente provvedimento di assegnazione della suddetta casa per i motivi previsti dalla legge ma essendo in presenza di una spontanea riconsegna dell’immobile da parte dell’assegnataria. Controparte si costituiva in giudizio impugnando e contestando la domanda ritenendo l’azione improcedibile ma successivamente associandosi alla richiesta del ricorrente e il Tribunale ordinava al Conservatore dei Registri Immobiliari di Roma di procedere alla cancellazione della nota di trascrizione relativa all'assegnazione della casa famigliare.

Sentenza giudiziaria

A seguito di decreto di modifica delle condizioni di separazione del 25 giugno 1992, il Tribunale di Roma stabiliva a carico del marito l’obbligo di corrispondere alla moglie un assegno di lire 2.800.000 (di cui lire 2.000.000 per la moglie ed il residuo per le due figlie con lei conviventi), sul presupposto che percepiva uno stipendio di lire 5.500.000 mensili, mentre la moglie non aveva alcuna stabile attività lavorativa. Successivamente la signora veniva assunta quale insegnante di ruolo e il marito nel 1997 andava in pensione con una sensibile diminuzione della sua retribuzione e si rivolgeva al Tribunale per sentir dichiarare la cessazione degli effetti civili del matrimonio senza alcun riconoscimento di un assegno divorzile mentre la ex coniuge, aderendo alla domanda di divorzio, chiedeva la corresponsione di un assegno divorzile determinato in € 2.500,00 mensili, nonchè la quota del 40% del TFR maturato negli anni di lavoro del marito coincisi con il matrimonio. Il Tribunale determinava in euro 400,00 mensili l’ammontare dell’assegno divorzile dovuto dal marito alla signora e rigettava la domanda relativa al TFR essendo stato percepito prima della proposizione della domanda di divorzio.

Titolo professionale

Questo attestato abilita all'esercizio della professione di amministratore immobiliare che prima della riforma del 2012 poteva essere esercitata da chiunque senza possedere alcun requisito particolare mentre successivamente alla riforma, avvenuta con la legge 220 dell’11/12/2012, e alla maggior responsabilità riconosciuta in capo alla figura dell'ammininistratore sono stati resi obbligatori alcuni requisiti per accedere alla professione e una formazione minima di ore per garantire la conoscenza di quegli aspetti amministrativi, legali e fiscali che investono il suo operato. Il corso mi ha permesso di approfondire le mie conoscenze teorico-pratiche per gestire al meglio le problematiche condominiali e gli eventuali contenziosi.