Avvocato Sara Latorre a Roma

Sara Latorre

Avvocato civilista

Informazioni generali

Avvocato civilista con consolidata esperienza e approccio riservato e professionale, offro assistenza legale completa in materia di diritto civile, affrontando con competenza e riservatezza controversie patrimoniali e personali. Mi occupo in particolare di separazioni e divorzi (consensuali e giudiziali), modifiche delle condizioni e affidamento dei figli, inclusi quelli nati fuori dal matrimonio. Assisto con cura nei procedimenti per sinistri stradali, ricorsi contro multe e cartelle esattoriali, controversie condominiali, successioni ereditarie e in generale nel diritto civile. Mi dedico anche alla tutela dei diritti degli animali

Esperienza


Diritto di famiglia

Esperta in diritto familiare, con consolidata esperienza, affronto ogni questione con attenzione e umanità. Ho seguito centinaia di famiglie e persone in momenti delicati come separazioni, divorzi, affidamenti, cercando soluzioni concrete e sostenibili. Sono membro dell’Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia (ONDIF) e credo in un diritto che rispetti le persone.


Separazione

Nel campo delle separazioni offro da anni assistenza legale personalizzata,fondata su ascolto, rispetto e competenza.Mi occupo di separazioni consensuali e giudiziali, modifiche delle condizioni, affidamento e collocamento dei figli, assegni di mantenimento, tutela dei minori, convivenze di fatto, e crisi familiari tra coppie non sposate. Intervengo anche in situazioni complesse, come la regolamentazione dei rapporti con figli nati fuori dal matrimonio o le convivenze con elementi di conflittualità elevata.Lavoro in tutta Italia, offrendo soluzioni concrete e rispettose della sensibilità di ciascuno


Divorzio

Ho seguito divorzi di ogni tipo, a partire dalle coppie con figli che non riescono più a convivere, fino ad arrivare ai casi più complessi di tradimento e di violenza familiare. Fornisco sia assistenza per il divorzio congiunto che giudiziale. Sono membro dell’Osservatorio Nazionale sul Diritto di Famiglia (ONDIF) e credo in un diritto che rispetti le persone.


Altre categorie

Incidenti stradali, Multe e contravvenzioni, Risarcimento danni, Domiciliazioni e sostituzioni, Edilizia ed urbanistica, Diritto civile, Eredità e successioni, Unioni civili, Affidamento, Adozione, Pignoramento, Diritto immobiliare, Diritto condominiale, Locazioni, Sfratto, Malasanità e responsabilità medica, Tutela degli animali, Mediazione, Negoziazione assistita.



Credenziali

Titolo professionale

Premio Toga d'onore

Scuola Forense V.E. Orlando - 12/2023

In base alle simulazione svolte durante l'anno e mezzo di scuola forense, sono stata tra i 3 vincitori del premio per i migliori punteggi ottenuti nelle prove scritte svolte (atti e pareri afferenti diritto civile, penale ed amministrativo

Titolo professionale

Laurea Magistrale a ciclo unico

Università "La Sapienza" di Roma - 5/2022

Ho conseguito la laurea magistrale a ciclo unico in Giurisprudenza, un percorso quinquennale che fornisce una formazione giuridica completa e trasversale. Il corso comprende lo studio approfondito del diritto costituzionale, civile, penale, amministrativo, processuale, internazionale e dell’Unione Europea, con una forte attenzione anche ai fondamenti storici, filosofici ed economici del diritto. Durante il mio percorso ho maturato competenze nell’analisi e interpretazione delle norme giuridiche, nella redazione di atti e pareri, nella risoluzione di casi concreti e nel ragionamento critico.

Pubblicazione legale

La Personalità Giuridica del Concepito

Pubblicato su IUSTLAB

Nel sistema giuridico italiano, la capacità giuridica – cioè l’idoneità ad essere titolari di diritti e doveri – è formalmente acquisita al momento della nascita. Tuttavia, questo non implica che il periodo prenatale sia privo di rilevanza giuridica. Al contrario, il concepito – pur non essendo ancora una persona giuridicamente “compiuta” – è riconosciuto come soggetto degno di tutela e titolare di aspettative giuridiche, la cui efficacia è condizionata all’evento della nascita. L’articolo 1 del codice civile afferma esplicitamente che la capacità giuridica si acquista al momento della nascita, ma non esclude che alcuni diritti possano essere riconosciuti al concepito già prima di questo evento, a patto che esso nasca vivo. Si tratta, quindi, di una tutela che si configura come “condizionata”, ma non per questo meno concreta. In altre parole, l’ordinamento attribuisce al nascituro una posizione giuridica potenziale, che può trasformarsi in piena titolarità di diritti una volta che si verifica la nascita in vita. Questa visione si fonda su un’idea di tutela graduale e progressiva della vita umana, che comincia ben prima del primo respiro autonomo. È una scelta di civiltà giuridica che riflette l’attenzione per la dignità umana anche nel suo stadio iniziale, e che trova fondamento non solo nel diritto positivo, ma anche nella giurisprudenza costituzionale. La Corte Costituzionale, nella nota sentenza n. 27 del 1975 – emessa in occasione del dibattito sull’interruzione volontaria della gravidanza – ha affermato che il concepito è titolare di una posizione soggettiva meritevole di protezione, anche se non pienamente equiparabile a quella del nato. Tale protezione trova legittimazione negli articoli 2 e 31 della Costituzione, che riconoscono e garantiscono i diritti inviolabili della persona umana e pongono l’onere allo Stato di sostenere la maternità, proteggendo la madre e il bambino anche prima della nascita. Dal punto di vista civilistico, il codice civile riconosce specificamente alcune situazioni giuridiche a favore del concepito. In particolare: L’art. 462 c.c., in tema di successioni, stabilisce che può essere chiamato all’eredità anche chi è concepito al momento della morte del de cuius , con la condizione che venga effettivamente alla luce. L’art. 784 c.c., in materia di donazioni, riconosce la validità della donazione fatta a favore del concepito, anch’essa subordinata alla nascita. Questi istituti si fondano su un’idea di tutela anticipata della persona, che riconosce al concepito la soggettività giuridica “in potenza”. Dottrina e giurisprudenza concordano nel qualificare questa situazione come una “soggettività giuridica condizionata”: il concepito è già soggetto di diritto, ma l’efficacia dei diritti riconosciuti è sospesa fino all’evento della nascita. Anche la giurisprudenza ordinaria, in particolare quella della Corte di Cassazione, ha consolidato negli anni questa impostazione. Una sentenza di rilievo è la n. 10741 del 2009, nella quale la Corte ha affermato che il diritto alla salute spetta anche al nascituro. Se durante la gravidanza si verificano danni alla salute del feto per colpa medica, e se il bambino nasce vivo, egli ha diritto a un risarcimento per i danni subiti. Questa posizione rafforza l’idea che il nascituro sia titolare attivo di diritti, sebbene questi siano in attesa di poter esplicarsi a pieno titolo. La dimensione della tutela si estende anche al diritto penale, dove si è affermato che il feto in fase di travaglio è già considerabile “persona” ai fini della protezione giuridica della vita. Pertanto, un danno arrecato al feto durante il parto può configurare responsabilità penale, anche in assenza del primo respiro. Ciò dimostra che l’ordinamento giuridico non attende il completamento dell’atto di nascita per iniziare a tutelare la vita umana. Il riconoscimento giuridico del concepito emerge anche in ambiti diversi da quello civile e penale, come nel diritto previdenziale e assicurativo. Il concepito può essere destinatario di benefici previdenziali o essere incluso in una polizza assicurativa, sempre con la condizione della nascita in vita. Nel campo delle successioni testamentarie, persino i figli non ancora concepiti possono essere indicati come eredi, se figli di una persona vivente alla morte del testatore (come stabilito dall’art. 462, comma 3, c.c.). Tutte queste disposizioni dimostrano come il diritto italiano abbia adottato una visione evolutiva della soggettività giuridica, che non si limita a riconoscere i diritti della persona solo dal momento della nascita, ma li anticipa progressivamente, nel rispetto della dignità umana. La Corte di Cassazione ha ribadito che la soggettività giuridica del concepito non è solo simbolica: si tratta di una figura giuridica concreta, con capacità patrimoniali, morali e sanitarie, anche se in attesa della loro piena efficacia. In conclusione, il concepito nel nostro ordinamento è un soggetto giuridico in divenire. La sua personalità giuridica è condizionata alla nascita, ma è comunque strutturata e riconosciuta. Il diritto lavora per offrire una protezione anticipata, che guarda al concepito non come a un oggetto passivo da salvaguardare, ma come a un soggetto portatore di diritti futuri, già inserito nel sistema giuridico. In questo modo, l’ordinamento cerca un equilibrio tra il principio della certezza giuridica e il riconoscimento della dignità della vita prenatale, offrendo una tutela che anticipa, accompagna e sostiene la formazione della persona.

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