Nella gestione delle separazioni, adotto un approccio strategico e personalizzato, volto a individuare la soluzione più rapida ed efficace per il cliente e, ove presente, per la prole. Attraverso un'analisi approfondita delle opzioni disponibili, garantisco la tutela degli interessi personali e patrimoniali, favorendo accordi equilibrati e riducendo i tempi del contenzioso. L’obiettivo è coniugare tempestività ed efficacia, assicurando soluzioni sostenibili e prevenendo futuri conflitti.
Informazioni generali
L'Avvocato Ponzo patrocina i propri clienti (persone fisiche, Imprese e Società) dinanzi ai Tribunali Civili ed alle Corti di Giustizia Tributaria di Puglia e d'Italia. Grazie all'intensa e proficua esperienza lavorativa accumulata negli anni anche per merito delle numerose collaborazioni intercorse con altri studi legali e con professionisti esperti nelle materie legali e fiscali, lo Studio ha un approccio multidisciplinare alle questioni prospettate (cartelle di pagamento, fermo auto, accertamenti fiscali, accertamenti con adesione, procedure esecutive, sovraindebitamento, ecc..), ed offre disponibilità per domiciliazioni.
Esperienza
L’attività professionale nel diritto di famiglia si distingue per un’esperienza consolidata nella gestione di separazioni e divorzi, sia consensuali che giudiziali, con un approccio strategico e personalizzato. L'obiettivo è garantire al cliente una tutela efficace, individuando la soluzione più idonea nel rispetto dei diritti delle parti e, ove presente, della prole. Attraverso un'analisi attenta del caso concreto, favorisco accordi equilibrati, riducendo tempi e costi del contenzioso e prevenendo future criticità.
Vanto un’esperienza ultradecennale nel diritto tributario, offrendo assistenza qualificata a privati e imprese nella gestione e nel contenzioso fiscale. Mi occupo della difesa contro avvisi di accertamento, cartelle esattoriali, fermi amministrativi e ipoteche esattoriali, proponendo ricorsi dinanzi alle Corti di Giustizia Tributaria. Parallelamente, opero in fase precontenziosa attraverso strumenti come l’accertamento con adesione e la definizione agevolata, con l’obiettivo di ridurre il carico fiscale e ottenere l’annullamento di atti impositivi illegittimi.
Altre categorie
Malasanità e responsabilità medica, Incidenti stradali, Marchi, Risarcimento danni, Sovraindebitamento, Gratuito patrocinio, Domiciliazioni e sostituzioni, Diritto civile, Diritto bancario e finanziario, Diritto del lavoro, Locazioni, Negoziazione assistita, Diritto assicurativo, Contratti, Violenza, Diritto di famiglia, Eredità e successioni, Sfratto, Tutela dei minori, Diritto commerciale e societario, Brevetti, Recupero crediti.
Credenziali
Annullata cartella esattoriale da 267.749,00 euro
Sentenza del 06/02/2023 n.473/2023 - Corte di Giustizia Tributaria di primo gradi di LecceLa Corte di Giustizia Tributaria di primo grado di Lecce, con la recente sentenza n. 473/2023, depositata il 21 marzo 2023, ha accolto il ricorso del contribuente ed ha annullato una cartella esattoriale per un importo pari ad € 267.749,00 euro poichè la stessa non è mai stata notificata al ricorrente, così come dimostrato nel corso del giudizio dal sottoscritto difensore Avv. Salvatore Ponzo. In effetti il ricorrente, dopo aver ricevuto la notifica di un'intimazione di pagamento di 496.389,18 euro contenente numerose cartelle esattoriali per tasse, si accorgeva che la somma richiesta era assolutamente esorbitante, ma non riusciva a comprendere le ragioni di tale circostanza e, con l'ausilio del sottoscritto difensore, individuava una probabile anomalia. Il primo passo è stato quello di richiedere copia della suddetta cartella e della eventuale documentazione che dimostrasse l'avvenuta notifica ad Agenzia delle Entrate riscossione la quale non esibiva nulla. Pertanto il contribuente proponeva specifico ricorso. Il Giudice Tributario ha messo in luce come Agenzia delle Entrate riscossione non sia stata in grado di confutare le tesi difensiva del ricorrente e, di fatto, non abbia fornito la prova della notifica della suddetta cartella esattoriale. Conseguentemente il Giudice Tributario ha annullato la cartella esattoriale per un valore pari ad €267.749,00 richiamando la giurisprudenza della Corte di Cassazione, resa a Sezioni Unite, n. 10001/21.
Pignoramento veicolo da parte di Agenzia Riscossione
Nullità del preavviso di fermo su veicolo cointestatoLa CTP di Lecce, con la sentenza n. 326/2022 del 08/03/2022 ha dichiarato la illegittimità del preavviso di fermo amministrativo su un'autovettura cointestata tra il debitore ed altra persona (non debitrice), confermando la tesi difensiva dell' avv.to Salvatore Ponzo secondo cui affinchè vi possa essere il fermo del bene mobile registrato (l'autovettura appunto) del debitore è necessario che quest'ultimo sia proprietario al 100%...
Concorso di Colpa nei Sinistri Stradali: La Cassazione Riscrive le Regole della Responsabilità
Pubblicato su IUSTLABIl concorso di colpa nei sinistri stradali: analisi giuridica e implicazioni pratiche Introduzione Il concorso di colpa in ambito stradale rappresenta una tematica di rilevante interesse nel diritto civile e nell’infortunistica stradale, con importanti ripercussioni sia in ambito risarcitorio che in sede penale. Recentemente, la Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 14791 del 27 maggio 2024, ha fornito ulteriori chiarimenti sul tema, evidenziando il ruolo delle condotte concorrenti nella determinazione della responsabilità per il sinistro. Il caso sottoposto alla Corte di Cassazione Il caso di specie trae origine da un grave sinistro stradale in cui un motociclista, procedendo a velocità superiore ai limiti consentiti, ha tentato il sorpasso di una colonna di veicoli. Contemporaneamente, uno dei veicoli coinvolti ha effettuato una svolta a sinistra senza accertarsi della presenza di altri mezzi in manovra. Il tentativo del motociclista di evitare l’impatto ha determinato la perdita del controllo del veicolo, con esito mortale. Gli eredi del motociclista hanno proposto un’azione risarcitoria nei confronti del conducente dell’autovettura, sostenendo che la sua condotta imprudente e non conforme alle norme del Codice della Strada fosse la causa principale dell’incidente. Le decisioni di merito e il ricorso in Cassazione I giudici di primo e secondo grado hanno rigettato le domande degli eredi, ritenendo che, in assenza di una collisione diretta tra i veicoli, non fosse applicabile la presunzione di corresponsabilità ex articolo 2054, comma 2, del Codice Civile. La Corte d’Appello ha inoltre attribuito al motociclista l’esclusiva responsabilità del sinistro per guida imprudente e per l’eccesso di velocità. Avverso tale decisione, gli eredi hanno proposto ricorso per Cassazione, lamentando una violazione degli articoli 154 e 2054 del Codice della Strada, sostenendo che la mancata verifica delle condizioni di sicurezza da parte dell’automobilista fosse stata determinante nella causazione del sinistro. Le motivazioni della Corte di Cassazione La Suprema Corte, con l’ordinanza in esame, ha accolto il ricorso, affermando un principio giuridico di rilevante impatto interpretativo: la mancata collisione tra i veicoli non esclude automaticamente la responsabilità concorrente di uno dei conducenti . La Corte ha rilevato che la Corte d’Appello aveva erroneamente escluso la colpa del conducente dell’auto, nonostante fosse stato accertato che la sua manovra di svolta a sinistra era stata effettuata senza la necessaria prudenza. Nella motivazione della sentenza, la Cassazione ha evidenziato che il conducente che intenda svoltare a sinistra ha l’obbligo di accertarsi che tale manovra possa essere compiuta in sicurezza, evitando di creare situazioni di pericolo per gli altri utenti della strada . L’articolo 154 del Codice della Strada impone infatti specifici obblighi di diligenza, che devono essere rispettati indipendentemente dalla presenza di altri veicoli in fase di sorpasso. Principi di diritto affermati La Corte ha ribadito alcuni principi cardine in materia di concorso di colpa nei sinistri stradali: La mancanza di collisione tra i veicoli non esclude automaticamente il concorso di colpa di un conducente, qualora la sua condotta abbia contribuito causalmente al verificarsi del sinistro. L’onere probatorio della responsabilità ricade su chi sostiene di non aver concorso alla causazione dell’evento dannoso, con la necessità di dimostrare l’adozione di un comportamento conforme alle regole del Codice della Strada. L’articolo 154 del Codice della Strada impone al conducente che intende svoltare a sinistra di accertarsi che la manovra possa essere eseguita senza intralcio o pericolo per altri utenti della strada. Il giudice di merito deve valutare globalmente le condotte dei conducenti coinvolti, analizzando le cause efficienti dell’evento dannoso e la loro incidenza sulla determinazione della responsabilità. Effetti pratici della pronuncia L’ordinanza n. 14791/2024 si inserisce in un consolidato orientamento giurisprudenziale che mira a garantire una valutazione più equa e proporzionata delle responsabilità nei sinistri stradali. Gli effetti di questa decisione sono rilevanti per la prassi giudiziaria e per la difesa nei procedimenti risarcitori , in quanto impongono ai giudici di merito una valutazione più ampia delle dinamiche incidentali, evitando automatismi interpretativi che escludano il concorso di colpa in assenza di collisione. Questa pronuncia rafforza inoltre la tutela dei soggetti danneggiati, permettendo loro di far valere la responsabilità concorrente di un altro conducente anche in assenza di un impatto diretto tra i veicoli. Sul piano pratico, ciò significa che le vittime di incidenti stradali possono ottenere un più equo risarcimento del danno subito, basato su una valutazione completa delle cause del sinistro. Conclusioni La decisione della Corte di Cassazione sottolinea l’importanza di un’accurata ricostruzione dei sinistri stradali e della corretta applicazione delle norme del Codice della Strada. Il concorso di colpa non può essere escluso in via automatica solo per la mancanza di un impatto fisico tra i veicoli coinvolti, ma deve essere valutato alla luce di tutti gli elementi probatori disponibili. Per i professionisti del settore legale, questa sentenza costituisce un riferimento importante nella difesa dei diritti dei conducenti e nella tutela delle vittime di incidenti, consolidando il principio della responsabilità condivisa in base alle condotte effettivamente tenute in fase di guida.
Annullamento iscrizione ipotecaria esattoriale per oltre 6 Milioni di euro
Anno 2024, Lecce, annullata iscrizione ipotecaria.....La Corte di Giustizia Tributaria Provinciale di Lecce, con la sentenza del 15 maggio 2024, ha accolto il ricorso presentato dal sottoscritto Avv. Salvatore Ponzo contro l'iscrizione illegittima di ipoteca su beni immobili per oltre 6 milioni di euro, a carico del contribuente. Nel caso in esame, l'Agenzia delle Entrate-Riscossione aveva proceduto all'iscrizione ipotecaria senza rispettare la normativa vigente. In particolare, non era stata correttamente inviata la comunicazione preventiva di iscrizione di ipoteca, un atto che deve precedere qualsiasi iscrizione, al fine di permettere al contribuente di saldare il debito entro 30 giorni o interloquire con l'ente riscossore. La Corte ha così ribadito che la mancata notifica preventiva, come sancito anche dalla Cassazione (Ordinanza n. 380/2017), rende nulla l'iscrizione. Questa sentenza riafferma l'importanza di tutelare i diritti del contribuente, garantendo il contraddittorio in tutte le fasi della riscossione, e rappresenta un importante precedente giurisprudenziale nell'ambito delle procedure fiscali.
Cartelle esattoriali 2022: Aggio addio!
Pubblicato su IUSTLABIn tema di Cartelle esattoriali, nel nuovo modello previsto dal 1° gennaio 2022 non è più presente il c.d. "aggio" di riscossione. Infatti, in attuazione delle novità previste dalla Legge di Bilancio, il provvedimento dell'Agenzia delle Entrate pubblicato il 18 gennaio cancella gli oneri a carico del debitore. Resta dovuta la quota per il recupero dell'insoluto e per le spese di notifica. In pratica, sarà lo Stato (sempre noi cittadini comunque!) a farsi carico della copertura dei costi di gestione del servizio di riscossione. Infatti, l'articolo 1, comma 15 della Legge di Bilancio 2022 ha previsto, a decorrere dal 1° gennaio, che la copertura dei costi di gestione del servizio nazionale di riscossione venga garantita dallo Stato. Nello specifico: viene abolita la quota di oneri di riscossione a carico del debitore nella misura fissa del 3 per cento delle somme iscritte a ruolo, in caso di pagamento entro il sessantesimo giorno dalla notifica della cartella di pagamento e del 6 per cento delle somme iscritte a ruolo e dei relativi interessi di mora in caso di assolvimento del debito oltre il suindicato termine di legge; in caso di riscossione spontanea, effettuata ai sensi dell'articolo 32 del decreto legislativo 26 febbraio 1999, n. 46, non è più dovuta, dal debitore, la quota pari all'uno per cento delle somme iscritte a ruolo. Così come specificato dal provvedimento dell'Agenzia delle Entrate, restano a carico del debitore: la quota a titolo di spese esecutive per le eventuali attività cautelari ed esecutive per il recupero delle somme insolute; la quota a titolo di spese di notifica della cartella di pagamento e degli eventuali ulteriori atti di riscossione.
Bancario. Limite di finanziabilità
Mutuo e limite finanziabilità.Il Tribunale di Lecce, Sez. Collegiale, con l'Ordinanza del 28 Luglio 2020 ha confermato in fase di reclamo promosso dalla Banca creditrice quanto già affermato dallo stesso Giudice dell'esecuzione Dott. Silvestrini in data 09 giugno 2020 in occasione della concessa sospensione dell'esecuzione, ovvero che "il limite di finanziabilità ex art. 38, comma 2, t.u.b. è elemento essenziale del contenuto del contratto e il suo mancato rispetto determina la nullità del contratto stesso" IL CASO: due coniugi residenti nel Salento chiedevano ed ottenevano alla loro Banca di fiducia un mutuo fondiario per l'acquisto della loro prima abitazione di residenza. La Banca chiedeva ed otteneva, a garanzia del mutuo, l'immobile di proprietà del genitore di uno dei due coniugi ed iscriveva ipoteca anche su detto immobile. Tuttavia la Banca concedeva una somma ben più alta di quella effettivamente necessaria, ossia € 95.000,00 in luogo di €35.000,00 quale prezzo d'acquisto e €51.000,00 quanto stimato dal CTU in fase di opposizione alla vendita dell'immobile.
Risarcimento stragiudiziale ai parenti della vittima per malasanità in Ospedale
Ottenuto risarcimento ai parenti di vittima da malasanitàNel caso sottoposto dai clienti, a seguito del decesso in ospedale del loro famigliare, ho curato la richiesta di risarcimento danni che, in un primo momento, così come richiesta dalle parti non era stata riconosciuta. Ho provveduto a raccogliere tutta la documentazione necessaria e ad analizzare i punti di forza facendoli confluire in una relazione di parte dettaggliata e convincente, dopodichè si è provveduto a curare la trattativa con la compagnia assicurativa dell'Ospedale, raggiungendo l'obiettivo prefissato con i clienti
Tassa automobilistica. Prescrizione
Cieli.infoArticolo relativo alla prescrizione in tema di tassa automobilistica ( bollo auto)
Accertamento TARI su stabilimento balneare. L'area tassabile e' quella prettamente operativa.Ricorso accolto
Sito web professionaleL'articolo fa riferimento ad una recentissima sentenza del Giudice Tributario in tema di TARI per uno stabilimento balneare, e specifica che grazie ad una mirata perizia di parte ed una strategia difensiva basata sull'onere probatorio, il cliente ha ottenuto una sentenza che riduce di gran lunga la richiesta dell'Ente, e apre la strada ad una possibile definizione anche degli anni successivi all'accertamento
Fermo amministrativo auto 2024. come impugnarlo, cosa fare e come evitare il blocco dell'auto
In quest'articolo ho cercato di spiegare dettagliatamente il funzionamento del fermo amministrativo applicato ai veicoli da parte dell'Agenzia delle Entrate-Riscossione (ADER). Il fermo amministrativo viene utilizzato da ADER come misura per recuperare crediti derivanti da mancato pagamento di imposte e tributi, bloccando la circolazione del veicolo fino al saldo del debito. Il testo sottolinea l'importanza della comunicazione preventiva di fermo amministrativo, che ADER deve obbligatoriamente inviare prima di procedere con il blocco del veicolo. Questa comunicazione concede al contribuente un termine di 30 giorni per regolarizzare la propria posizione. In assenza di tale comunicazione, il fermo può essere considerato illegittimo e può essere impugnato attraverso un ricorso legale. Viene spiegato come l'iscrizione del fermo amministrativo nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA) rappresenti un atto formale che impedisce al debitore di utilizzare il veicolo, ma che non costituisce un pignoramento o una confisca. L'articolo esplora poi le diverse cause che possono portare all'applicazione del fermo amministrativo, come il mancato pagamento di tributi come IRPEF, IVA o contributi previdenziali. Viene anche trattato il tema delle esenzioni, evidenziando che alcuni veicoli, come quelli strumentali al lavoro, non possono essere sottoposti a fermo. Anche i veicoli cointestati con persone estranee al debito o quelli di proprietà di persone disabili possono beneficiare di esenzioni. L'articolo riporta anche riferimento giurisprudenziali
Ricorso fac simile contro intimazione di pagamento - giudice di pace 2024
Si tratta della pubblicazione di un un ricorso fac-simile contro una intimazione di pagamento notificata da Agenzia delle Entrate riscossione (ex EQUITALIA). E' un ricorso aggiornato all'anno 2024 ed alla normativa introdotta dalla riforma Cartabia ed il caso riguarda un ricorso contro una intimazione di pagamento contenente la richiesta di pagamento di una sanzione amministrativa per violazioni al Codice della Strada (autovelox, divieto di sosta, photored, ecc). Il ricorso, contiene eccezioni relative all'omessa notifica di atti che precedono l'intimazione, nonchè l'eccezione di intervenuta prescrizione del credito esattoriale.
Professionista onesto
12/2023 - Alessandro FinocchiaroQuesto è il contenuto della recensione google lasciata da un cliente seguito a distanza: "Professionale onesto disponibile per risolvere le problematiche, visto che non sono residente dove l’avvocato esercita ha usato ogni mezzo di comunicazione, consiglio vivamente…"
Affidabile, veloce, esperto
11/2023 - Antonio ColonnaQuesta è la recensione lasciata sulla pagina google dello studio legale Ponzo da parte di un cliente alcuni mesi fa dopo attività stragiudiziale svolta in suo favore: "Affidabile veramente esperto, rapido, molto professionale."
Interessi e Sanzioni Tributarie: Il Principio della Prescrizione in Cinque Anni e le Implicazioni
Pubblicato su IUSTLABLa prescrizione rappresenta un istituto giuridico fondamentale nel diritto tributario, determinando il periodo entro il quale l'Amministrazione finanziaria può legittimamente esigere il pagamento di imposte, sanzioni e interessi. In particolare, la prescrizione quinquennale si applica specificamente alle sanzioni amministrative pecuniarie e agli interessi correlati ai tributi. Quadro Normativo L'articolo 20 del Decreto Legislativo n. 472 del 1997 stabilisce che "il diritto alla riscossione della sanzione irrogata si prescrive nel termine di cinque anni". Parallelamente, l'articolo 2948, comma 1, n. 4, del Codice Civile prevede che "si prescrivono in cinque anni: [...] gli interessi e, in generale, tutto ciò che deve pagarsi periodicamente ad anno o in termini più brevi". Queste disposizioni delineano chiaramente i termini di prescrizione per sanzioni e interessi in ambito tributario. Giurisprudenza Consolidata La Corte di Cassazione ha più volte confermato l'applicabilità della prescrizione quinquennale per sanzioni e interessi. In particolare, con l'ordinanza n. 4969 del 26 febbraio 2024, la Suprema Corte ha ribadito che, in assenza di una sentenza passata in giudicato, il termine di prescrizione per l'obbligazione tributaria relativa a sanzioni e interessi è di cinque anni. citeturn0search1 Inoltre, la Cassazione ha chiarito che, mentre i tributi erariali sono soggetti al termine di prescrizione ordinario decennale ex art. 2946 c.c., le sanzioni e gli interessi ad essi connessi si prescrivono in cinque anni. Questo principio è stato affermato anche nella sentenza n. 9214 del 2021, dove si evidenzia che la scadenza del termine perentorio per opporsi o impugnare un atto di riscossione non modifica il termine di prescrizione del credito oggetto della cartella. citeturn0search4 Distinzione tra Tributi, Sanzioni e Interessi È fondamentale distinguere tra il termine di prescrizione applicabile ai tributi e quello relativo a sanzioni e interessi. Mentre i tributi erariali, come IRPEF, IRES, IRAP e IVA, sono soggetti al termine di prescrizione decennale, le sanzioni amministrative pecuniarie e gli interessi maturati su tali tributi si prescrivono in cinque anni. Questa distinzione è cruciale per determinare correttamente i termini entro i quali l'Amministrazione finanziaria può procedere alla riscossione. Implicazioni Pratiche Per i contribuenti, la conoscenza dei termini di prescrizione è essenziale per tutelare i propri diritti. Ad esempio, se l'Amministrazione finanziaria notifica una cartella di pagamento contenente sanzioni e interessi oltre il termine di cinque anni dalla data in cui la sanzione è divenuta definitiva, il contribuente può eccepire l'intervenuta prescrizione. Tuttavia, è importante considerare che eventuali atti interruttivi, come solleciti di pagamento o intimazioni, possono interrompere il decorso della prescrizione, facendo decorrere un nuovo termine quinquennale. Conclusioni La prescrizione quinquennale delle sanzioni tributarie e degli interessi rappresenta una garanzia per i contribuenti, limitando temporalmente il potere dell'Amministrazione finanziaria di esigere tali somme. Una corretta comprensione di questi termini è fondamentale sia per i professionisti del settore tributario che per i contribuenti, al fine di assicurare il rispetto dei propri diritti e doveri nell'ambito del rapporto fiscale.
Avvocato serio e disponibile
1/2023 - Giacomo CQuesto è quanto ha scritto e pubblicato su google il cliente: "L'avvocato Salvatore Ponzo si è dimostrato una persona di altissima disponibilità serietà e professionalità, senza contare la grande celerità e soprattutto ONESTÀ oggi giorno valori sempre più rari da ritrovare in una figura professionale. Ancora grazie per la precisa consulenza ricevuta"
Ottenuto annullamento di una cartella di pagamento per contibuti per oltre 20.000,00 euro
Sentenza 425/2023 Tribunale di LecceLa sentenza è relativa all'annullamento della richiesta di pagamento di contributi INPS per oltre 25.000,00 euro derivanti da una richiesta pervenuta attraverso una intimazione di pagamento. Nel corso del Giudizio è stato dimostrato come nonostante l'avvenuta notifica di atti successivi all'avviso di addebito (persino preavviso di iscrizione di ipoteca) il Giudice abbia dichiarato la intervenuta prescrizone del credito, condannando controparte alla refusione delle spese legali.
Onere Probatorio e Responsabilità Medica: L’Importanza della Documentazione Sanitaria Secondo la Cassazione
Pubblicato su IUSTLABCorte di Cassazione, Sentenza n. 11224/2024: Carenza di documentazione clinica e responsabilità medica La Corte di Cassazione, con la recente sentenza n. 11224 del 2024 , ha ribadito un importante principio in materia di responsabilità medica, stabilendo che l'incompletezza o la carenza della documentazione sanitaria può costituire un elemento probatorio rilevante per l’accertamento del nesso di causalità tra l’operato del medico e il danno subito dal paziente . Tale principio assume una valenza determinante nella ripartizione dell'onere probatorio e nella valutazione della responsabilità della struttura sanitaria. Il caso esaminato La controversia trae origine dal decesso della paziente C.C. , avvenuto a seguito di un arresto cardiaco verificatosi dopo il ricovero presso il pronto soccorso . Durante la fase di triage e le successive valutazioni cliniche, i sintomi lamentati dalla paziente erano stati erroneamente ricondotti a problematiche di natura gastrica, senza che fossero disposti ulteriori accertamenti diagnostici. Gli eredi della paziente , ritenendo che il decesso fosse riconducibile a negligenza e imperizia da parte del personale sanitario, hanno adito l’autorità giudiziaria per ottenere il risarcimento dei danni. Tuttavia, la Corte d’Appello , con la sentenza impugnata, ha escluso la sussistenza del nesso causale tra la condotta dei sanitari e il decesso della paziente, rilevando un’ insufficienza probatoria sotto il profilo della causalità materiale. Le motivazioni della Cassazione Investita della questione, la Corte di Cassazione ha ritenuto fondato il ricorso degli eredi, censurando la decisione della Corte d’Appello. Secondo gli Ermellini, l’assenza o l’incompletezza della documentazione clinica può rappresentare un elemento di prova a favore del paziente o dei suoi aventi causa , poiché impedisce la corretta ricostruzione dell’iter diagnostico e terapeutico seguito dai sanitari. La Corte ha evidenziato che la cartella clinica e la documentazione sanitaria costituiscono strumenti fondamentali di ricostruzione degli eventi e, in caso di lacune o omissioni, esse possono incidere negativamente sulla posizione della struttura sanitaria, contribuendo ad affermarne la responsabilità. L’onere della prova , infatti, grava sulla parte che detiene la documentazione medica e che ha l’obbligo di conservazione e corretta tenuta della stessa. Principio di diritto enunciato La sentenza in esame si colloca in un consolidato orientamento giurisprudenziale che attribuisce un valore centrale alla documentazione sanitaria nel contenzioso medico-legale. La Cassazione ha ribadito che la carenza, l’errata compilazione o la mancanza della cartella clinica possono costituire un elemento probatorio sfavorevole alla struttura sanitaria, rafforzando la presunzione di un inadempimento colpevole . Tale principio si fonda sulla funzione della documentazione medica, che deve garantire trasparenza e tracciabilità dell’attività svolta dal personale sanitario. Quando la documentazione è incompleta o carente, ne deriva un’incertezza probatoria che, secondo i principi in materia di responsabilità civile e in particolare di responsabilità contrattuale della struttura sanitaria , non può essere posta a carico del paziente. Effetti sul contenzioso in materia di responsabilità medica Questa pronuncia rafforza la posizione di chi agisce per il risarcimento del danno subito a seguito di presunti errori medici , ponendo maggiore attenzione sul ruolo della struttura sanitaria nella corretta gestione della documentazione clinica. Il paziente o i suoi eredi, che spesso si trovano in una posizione di svantaggio probatorio , potranno avvalersi di questa giurisprudenza per dimostrare che la mancata o lacunosa documentazione incide sulla possibilità di ricostruire adeguatamente il decorso clinico e, quindi, di stabilire il nesso causale tra la condotta dei sanitari e l’evento lesivo. Conclusione Alla luce della sentenza n. 11224/2024, le strutture sanitarie sono chiamate a una maggiore attenzione nella redazione e conservazione della documentazione clinica , poiché eventuali omissioni potrebbero determinare una presunzione di responsabilità nei loro confronti. L’insegnamento della Corte di Cassazione si allinea ai principi generali in materia di onere probatorio e responsabilità contrattuale , riaffermando che la corretta gestione della documentazione sanitaria rappresenta non solo un obbligo giuridico, ma anche una garanzia essenziale per la tutela dei pazienti e per la trasparenza dell’attività medico-sanitaria. Il rinvio alla Corte d’Appello per un nuovo esame del caso testimonia l’importanza della valutazione complessiva delle prove , con particolare attenzione agli effetti delle omissioni documentali nel giudizio di responsabilità medica.
Illegittima segnalazione in Banca d'Italia
Anno 2022, Lecce, Istituto bancario che aveva illegittimamente segnalato un imprenditoreIl caso affrontato riguardava un imprenditore locale vittima di una illegittima segnalazione in CR Banca d'Italia del proprio nominativo per una somma esigua. A fronte di tale illegittima segnalazione, non preceduta da specifiche comunicazioni, il sottoscritto ha promosso un'azione rapida (ricorso ex art 700 cpc) con la quale l'istituto di credito (di primaria importanza) è stato condannato a cancellare la segnalazione poiché ritenuta illegittima e che escludeva l'imprenditore da ogni canale finanziario. Grazie a tale intervento, finalmente l'imprenditore ha potuto ottenere un finanziamento che ha consentito di poter svolgere regolarmente la propria attività.
Aggregazioni professionali, stp e contratti di rete: l'unione fa la forza?
AIGA - 10/2023Moderatore dell'evento tenutosi a lecce presso palazzo de pietro relativo alle aggregazioni professionali, reti tra professionisti, stp, ecc.
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