Avvocato Maddalena Malara a Pesaro

Maddalena Malara

Avvocato civilista

Informazioni generali

Avvocato abilitato alla professione forense con maturata esperienza nel settore civile e nello specifico diritto di famiglia, delle persone e dei minori, contrattualistica, assistenza alle imprese, diritto delle assicurazioni e infortunistica, diritto del lavoro, responsabilità professionale medica, recupero crediti e diritto degli animali. Solida esperienza nella gestione di contenziosi giudiziari e stragiudiziali. Ottima conoscenza delle normative civili e capacità di analisi approfondita delle problematiche giuridiche.

Esperienza


Separazione

Offro consulenza e assistenza legale in materia di separazioni consensuali e giudiziali, divorzi, affido dei minori, regolamentazione dei rapporti parentali, divisioni patrimoniali, successioni e amministrazione di sostegno. Assisto i clienti nella definizione di accordi personalizzati e nella tutela dei loro diritti. Offro un approccio personalizzato e attento alle esigenze individuali di ogni cliente, fornendo assistenza legale in tutte le fasi del percorso.


Diritto civile

Nello studio legale presso cui opero ho seguito questioni giuridiche complesse ottenendo innumerevoli successi che mi hanno permesso di acquisire una esperienza consolidata in tutti gli ambiti del settore civile, gestendo l'intero iter processuale, dalla redazione degli atti introduttivi alla partecipazione in udienza, fino alla fase esecutiva. Ho svolto attività di mediazione in numerose controversie civili, facilitando il raggiungimento di accordi soddisfacenti per entrambe le parti, acquisendo altresì una solida esperienza nella gestione dei conflitti e nella ricerca di soluzioni conciliative.


Diritto di famiglia

Affronto con competenza e sensibilità le diverse sfaccettature del diritto di famiglia, dalla separazione alla successione, offrendo assistenza legale completa in tutte le fasi del percorso familiare, dalla convivenza alla cessazione.


Altre categorie

Divorzio, Diritto del lavoro, Locazioni, Sfratto, Matrimonio, Affidamento, Adozione, Tutela dei minori, Incapacità giuridica, Diritto commerciale e societario, Pignoramento, Mobbing, Licenziamento, Domiciliazioni e sostituzioni.



Credenziali

Pubblicazione legale

Recupero crediti: i vantaggi di farsi assistere da un legale

Pubblicato su IUSTLAB

Farsi assistere da un legale per il recupero del credito offre numerosi vantaggi significativi, sia nella fase stragiudiziale che in quella giudiziale. Ecco i principali: Nella Fase Stragiudiziale (prima di un'azione legale): Valutazione preliminare del credito: Un avvocato può analizzare la documentazione in tuo possesso per valutare la fondatezza e l'esigibilità del credito, identificando eventuali punti deboli o criticità. Questo ti permette di avere un quadro chiaro delle tue reali possibilità di successo. Sollecitazioni formali ed efficaci: Un legale può inviare al debitore diffide e solleciti di pagamento redatti in modo professionale e giuridicamente efficace, spesso con un impatto maggiore rispetto a una semplice lettera da parte del creditore. Questo può spingere il debitore a pagare spontaneamente per evitare ulteriori complicazioni legali. Tentativo di negoziazione e transazione: L'avvocato può agire come intermediario per cercare un accordo transattivo con il debitore, negoziando piani di rientro, sconti o altre soluzioni che possano portare a un rapido recupero del credito evitando i costi e i tempi di un'azione giudiziaria. Corretta impostazione della strategia di recupero: In base alla situazione specifica del debitore e alla natura del credito, l'avvocato può consigliare la strategia di recupero più appropriata, valutando se sia più conveniente un'azione monitoria (decreto ingiuntivo) o un procedimento ordinario. Evitare errori procedurali: Un legale esperto conosce le normative e le procedure corrette da seguire, evitando errori che potrebbero compromettere il successo del recupero del credito o causare perdite di tempo e denaro. Nella Fase Giudiziale (azione legale): Redazione accurata degli atti giudiziari: L'avvocato redigerà in modo preciso e completo tutti gli atti necessari per l'azione legale (es. ricorso per decreto ingiuntivo, atto di citazione), assicurandosi che siano conformi alle norme di legge e che contengano tutti gli elementi essenziali. Gestione della procedura legale: L'avvocato seguirà l'intero iter giudiziario, depositando gli atti nei termini, partecipando alle udienze, presentando memorie e difese, e interloquendo con il giudice. Questo ti libera da un onere complesso e dispendioso in termini di tempo ed energie. Conoscenza delle leggi e della giurisprudenza: Un avvocato ha una profonda conoscenza delle leggi in materia di recupero crediti e della giurisprudenza rilevante, sapendo come argomentare al meglio la tua posizione e come contrastare le eventuali difese del debitore. Richiesta di provvedimenti cautelari: In determinate situazioni, l'avvocato può richiedere al giudice provvedimenti cautelari urgenti (es. sequestro conservativo dei beni del debitore) per tutelare il tuo credito in attesa della sentenza definitiva. Gestione della fase esecutiva: Una volta ottenuto un titolo esecutivo (es. decreto ingiuntivo divenuto definitivo o sentenza), l'avvocato può avviare e seguire la procedura di esecuzione forzata (pignoramento di beni mobili, immobili, stipendi, conti correnti) per ottenere concretamente il pagamento del tuo credito. Calcolo preciso degli interessi e delle spese: L'avvocato può calcolare correttamente gli interessi maturati sul credito e le spese legali sostenute, includendoli nella richiesta di pagamento al debitore. Rappresentanza e difesa dei tuoi interessi: L'avvocato agirà sempre nel tuo interesse, tutelando i tuoi diritti e cercando di ottenere il miglior risultato possibile nel minor tempo possibile. Maggiore probabilità di successo: Grazie alla sua competenza ed esperienza, un avvocato aumenta significativamente le probabilità di recuperare effettivamente il tuo credito, evitando errori che potrebbero compromettere l'esito della procedura. In conclusione, farsi assistere da un legale per il recupero del credito è un investimento che può farti risparmiare tempo, denaro e frustrazioni, aumentando notevolmente le tue chance di ottenere il pagamento di quanto ti è dovuto.

Pubblicazione legale

Modifica delle condizioni di divorzio: il Giudice puo' considerare solo circostanze sopravvenute

Pubblicato su IUSTLAB

Cassazione civile sez. I, 17/03/2025, (ud. 06/03/2025, dep. 17/03/2025), n.7121 La sentenza riguarda la modifica delle condizioni di divorzio stabilite tra Fa.Ci. e Es.Ma. Il Tribunale di Bologna aveva inizialmente stabilito un assegno di mantenimento per la figlia Fr. e un assegno divorzile per la sig.ra Fa.Ci. In seguito, a causa della diminuzione di reddito e delle nuove necessità personali e familiari di Es.Ma., il tribunale ha modificato questi importi. Fa.Ci. ha presentato ricorso per aumentare le somme, mentre Es.Ma. ha chiesto riduzioni ulteriori. La corte d'appello ha deciso di aumentare l'assegno di mantenimento per la figlia e mantenere l'assegno divorzile invariato, portando la questione davanti alla Corte di Cassazione. Conclusioni La Corte di Cassazione ha accolto i primi due motivi del ricorso, criticando la mancanza di motivazione adeguata nella decisione precedente, ritenendo che non siano stati considerati adeguatamente i "fatti nuovi" emersi. Ha invece rigettato il terzo motivo riguardante la violazione del diritto di difesa. Il caso è stato rinviato alla Corte di Appello di Bologna per una nuova valutazione, considerando gli aspetti economici e le necessità delle parti. Argomentazioni La Corte di Cassazione ha rilevato che la corte d'appello aveva fallito nel fornire una motivazione sufficiente per le decisioni prese riguardo all'assegno di mantenimento e all'assegno divorzile. Non erano stati adeguatamente valutati i cambiamenti nelle condizioni economiche delle parti né i necessari adattamenti delle misure di mantenimento secondo il principio di proporzionalità. Riferimenti normativi Art. 9 Legge 1 dicembre 1970, n. 898 Art. 316 bis e art. 337 ter c.c. Art. 132 comma 2, n. 4, e art. 360 comma 1, n. 3 e n. 4 c.p.c. Art. 111 Costituzione Art. 24 Costituzione Art. 83 c.p.c. Art. 365 c.p.c. Art. 1367 c.c. e art. 159 c.p.c. Rilevanza giuridica Questa sentenza è significativa per la definizione e la revisione delle condizioni economiche post-divorzio, offrendo linee guida sulla valutazione dei "fatti nuovi" e sottolineando l'importanza di motivazioni adeguate nelle decisioni di modifica degli assegni di mantenimento.

Pubblicazione legale

Responsabilita' medica

Pubblicato su IUSTLAB

La responsabilità medica si verifica quando un paziente subisce un danno a causa di un errore, un'omissione o una violazione degli obblighi professionali da parte di un operatore sanitario (medico, infermiere, struttura sanitaria, ecc.). In Italia, la responsabilità medica può essere di due tipi: Responsabilità contrattuale: Si configura quando esiste un rapporto contrattuale tra il paziente e la struttura sanitaria (ad esempio, ricovero in ospedale, visita specialistica in una clinica privata). In questo caso, la responsabilità della struttura sanitaria per l'operato dei suoi dipendenti (medici inclusi) è presunta. Il termine di prescrizione per l'azione di risarcimento è di 10 anni dalla data dell'evento dannoso. Responsabilità extracontrattuale (o aquiliana): Si configura quando non esiste un rapporto contrattuale diretto tra il paziente e il singolo professionista sanitario (ad esempio, medico di base, medico del 118). In questo caso, il paziente deve dimostrare la colpa del medico. Il termine di prescrizione per l'azione di risarcimento è di 5 anni dalla data in cui il paziente ha avuto conoscenza del danno e della sua derivazione dalla condotta del medico. La legge Gelli-Bianco (Legge n. 24/2017) ha introdotto importanti novità in materia di responsabilità medica, con l'obiettivo di bilanciare la tutela del paziente e la protezione dei professionisti sanitari. Tra i punti principali: Responsabilità della struttura sanitaria: La struttura sanitaria risponde dei danni cagionati dai propri dipendenti a titolo di responsabilità contrattuale. Responsabilità del singolo professionista sanitario: Il singolo professionista sanitario risponde del proprio operato a titolo di responsabilità extracontrattuale, salvo il caso in cui abbia agito nell'adempimento di un'obbligazione contrattuale assunta direttamente con il paziente . In tal caso, la sua responsabilità è di tipo contrattuale. Limiti alla responsabilità penale: La responsabilità penale del medico per omicidio colposo o lesioni personali colpose è limitata ai casi di colpa grave . Se il medico ha seguito le linee guida e le buone pratiche clinico-assistenziali, non è penalmente responsabile per imperizia. Obbligo di tentativo di conciliazione: Prima di avviare una causa civile per responsabilità medica, è obbligatorio esperire un tentativo di conciliazione (mediazione o accertamento tecnico preventivo). Risarcimento danni: Il paziente che ha subito un danno a causa di responsabilità medica ha diritto al risarcimento dei danni , che possono essere di due tipi: Danni patrimoniali: Sono i danni economici concretamente subiti e quantificabili, come: Spese mediche (visite, farmaci, terapie, interventi chirurgici, ecc.). Perdita di guadagno (per inabilità temporanea o permanente al lavoro). Spese per assistenza (badante, assistenza domiciliare, ecc.). Danni non patrimoniali: Sono i danni che non hanno un immediato contenuto economico, ma riguardano la sofferenza fisica e psichica, come: Danno biologico (lesione all'integrità psicofisica, invalidità temporanea o permanente). La quantificazione di questo danno si basa sulle tabelle medico-legali. Danno morale (sofferenza interiore, patimenti, stress). Danno esistenziale (alterazione peggiorativa delle proprie abitudini di vita, perdita della qualità della vita, compromissione delle relazioni sociali). È importante agire tempestivamente e farsi assistere da professionisti esperti per tutelare al meglio i propri diritti in caso di presunta responsabilità medica.

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