Luca Ori

Informazioni generali

L'Avvocato Luca Ori è in grado di fornire consulenza e supporto legale per procedimenti giudiziali e stragiudiziali in risarcimento danni da malasanità e sinistri stradali, diritto del lavoro, recupero crediti ed esecuzioni, diritto di famiglia (separazioni e divorzi) consulenza legale aziendale, consulenza contrattuale.

Esperienza

Incidenti stradali

Mi sono sempre occupato di sinistri stradali (anche mortali e/o con lesioni gravi) e della gestione della fase del risarcimento del danno - patrimoniale e non patrimoniale - con le compagnie assicurative.

Recupero crediti

Da anni mi occupo di recupero fatture insolute per aziende e professionisti con ottime percentuali di recupero. Prima di procedere eseguo analisi patrimoniali sul debitore per vedere se vale la pena agire a livello giudiziale.

Malasanità e responsabilità medica

E' una materia di cui mi occupo proficuamente con l'assistenza dei migliori medici legali, cui mi rivolgo sempre per una valutazione preliminare circa le eventuali responsabilità dovute a malpractice medica.

Altre categorie

Diritto civile, Diritto di famiglia, Separazione, Divorzio, Pignoramento, Contratti, Diritto del lavoro, Licenziamento, Sfratto, Diritto dei trasporti terrestri, Eredità e successioni, Matrimonio, Affidamento, Diritto commerciale e societario, Fallimento e proc. concorsuali, Diritto bancario e finanziario, Diritto assicurativo, Mobbing, Sicurezza ed infortuni sul lavoro, Diritto penale, Truffe, Diritto immobiliare, Diritto condominiale, Locazioni, Tutela del consumatore, Mediazione, Domiciliazioni e sostituzioni, Risarcimento danni.

Credenziali

Caso legale seguito

Casistica risarcimento danni - diritto del lavoro - recupero crediti - diritto di famiglia

Casistiche seguite

Mi sono occupato con successo di numerosi casi stragiudiziali e giudiziali di risarcimento danni da sinistri stradali, incidenti sul lavoro e malasanità. Ho seguito proficuamente numerose cause di Diritto del Lavoro in materia di: recupero retribuzioni; trattamento di fine rapporto e differenze retributive, anche tramite il Fondo di Garanzia dell’INPS; impugnazione dei licenziamenti, dei contratti a termine e dei contratti a progetto; demansionamento, dequalificazione e “mobbing”; accertamento dei rapporti di lavoro subordinato; vertenz Ho seguito cause di imprese, professionisti e privati che avevano delle fatture non pagate o comunque dei crediti da recuperare (si pensi ad es. anche ai proprietari-locatori che debbano recuperare dall’inquilino dei canoni di affitto non pagati) occupandomi di tutto l’iter per il recupero del credito: dalle verifiche e analisi patrimoniali sul debitore (per capire se è solvibile o meno e se quindi vale la pena o meno procedere in via giudiziale), alla domanda giudiziale per l’accertamento del credito (decreto ingiuntivo), fino alle procedure esecutive di pignoramento nel caso in cui il debitore si “ostini” a non pagare (pignoramento del conto corrente o dello stipendio, pignoramento di automezzi o di immobili ecc.).e presso la D.P.L. e sindacali; ecc. Diritto di famiglia Lo Studio si occupa da anni di separazioni consensuali e giudiziali, divorzi, regolamentazione dell’affidamento e del mantenimento di figli naturali, responsabilità genitoriale per l’inadempimento dei doveri nei confronti dei figli e di altre questioni connesse al diritto di famiglia, anche con il supporto di qualificati professionisti e Consulenti (psichiatri, medici legali e psicologi).

Recensione positiva

Recensioni varie

1/2025 - Clienti vari

Mi sono recato dall'avvocato Luca Ori, consigliato da una amica. È davvero un avvocato molto disponibile, mi aveva risposto il messaggio anche durante il periodo di ferie. Dopo il primo incontro di persona, mi sono resa conto che è molto professionale, molto paziente, spiega ben chiaro vari soluzioni, vari ipotesi e vari conseguenze di ogni scelta che farò. È davvero super affidabile. Sono molto contenta di essere seguito da un avvocato così competente. Consigliato davvero. Mi sono rivolto all’avvocato Ori per dei problemi legali riguardanti un immobile di mia proprietà. Posso solo ringraziare lui il suo validissimo collega per il supporto fornito. Presente, puntuale, attento e preciso. Un professionista serio e onesto. Ho avuto il piacere di essere assistito dall'avvocato Luca Ori per una complessa causa di recupero crediti. Luca ha dimostrato una straordinaria pazienza e professionalità, seguendo ogni fase del processo con grande attenzione. Nonostante le difficoltà del caso, è riuscito a ottenere una risoluzione completa e soddisfacente. La sua competenza e dedizione sono ineguagliabili. Consiglio vivamente Luca Ori a chiunque cerchi un avvocato esperto in recupero crediti e diritto civile a Parma. Mi sono rivolta all’avvocato Luca Ori per una consulenza e ho potuto riscontrare grande competenza e la professionalità. Mi ha seguito in modo tempestivo, fornendomi una lettura trasparente e puntuale della situazione che mi ha consentito di giungere a una soluzione in tempi rapidi. Consiglio vivamente! L'avvocato Ori è stato subito molto disponibile a seguire il mio problema, consigliandomi la strada migliore per risolverlo e raggiungere l'obiettivo nel più breve tempo possibile, con risultato più che soddisfacente (cosa per niente scontata nel mio caso). Ottimo professionista. Luca è un avvocato competente che trova sempre le soluzioni più giuste per i propri assistiti. Segue la nostra azienda ormai da anni: serietà, professionalità ma soprattutto chiarezza che, in situazioni intricate, è quella che più conta. Grazie avvocato!

Esperienza di lavoro

Consulente legale - fiduciario - SINDACATO - ASSOCIAZIONE DI CONSUMATORI - SOCIETA' DI RISARCIMENTO DANNI

Dal 1/2025 al 1/2025

Negli anni 2008/2009 è stato consulente legale della “Confconsumatori” presso la sede nazionale di Parma. Dal 2010 è legale fiduciario della CGIL-Camera del Lavoro di Piacenza, ruolo che gli ha permesso di specializzarsi e di maturare una notevole esperienza nel campo del diritto del lavoro. Dal 2014 collabora con una delle principali società italiane operanti nel campo del Risarcimento Danni alla persona. Nel 2015 ha frequentato il corso di formazione e aggiornamento in materia penale organizzato dalla Camera Penale di Parma. Nel 2017 ha frequentato il Corso di perfezionamento in Custode Giudiziario e delegato alle vendite immobiliari, specializzandosi ulteriormente nel settore delle procedure esecutive nonché in quelle fallimentari.

Titolo professionale

Seminari e convegni

VARI - 1/2025

* “Corso di Perfezionamento per la Formazione del Custode Giudiziario e Delegato alle Vendite Immobiliari”, organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Parma (2017); * Convegno sulla “Riforma della Legge Fallimentare”, organizzato da Form&Lex (anno 2017); * Convegno su “Nuove opportunità per la tutela dei diritti del danneggiato”, organizzato dalla società Giesse Risarcimento Danni (2016); * Corso biennale di formazione ed aggiornamento professionale in materia penale organizzato dalla Camera Penale di Parma (anni 2015/2016); * Seminario sul tema “La Riforma del Lavoro Fornero: questioni problematiche in materia di licenziamenti” organizzato da A.N.F. Roma (anno 2014); * Convegno sul tema “Infortuni sul Lavoro” del 7.11.2014 organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Parma; * Seminario sul “Risarcimento del danno da circolazione stradale” del 27.12.2013 organizzato da A.N.F. Roma; * Convengo su “Tecniche e strategie nella fase introduttiva, probatoria, e nei giudizi di impugnazione” dell’11.04.2014 organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Parma; * Seminario sul tema “La Riforma del Lavoro Fornero: questioni problematiche in materia di licenziamenti” del 27.12.2013 organizzato da A.N.F. Roma; * Seminario su “La Giurisprudenza in materia di lavoro della Corte di Cassazione” del 23.12.2013 organizzato da A.N.F. Roma; * Convegno sul tema “Il Giudizio d’appello tra ammissibilità e merito: prime applicazioni” del 20.12.2013 organizzato dalla Fondazione dell’Avvocatura Parmense; * Seminario sul tema “Questioni ricorrenti in tema di concordato preventivo” del 22.11.2013 organizzato dalla Camera Civile di Parma; * Convegno su “La Riforma della Legge Balduzzi” del 26.09.2013 organizzato dalla Camera Civile di Parma; * Seminario sul tema “Novità in tema di risoluzione delle crisi di impresa” del 5.04.2013 organizzato da AIGA Parma; * Convegno sul tema “Le prospettive di riforma in materia di licenziamento” del 4.05.2012 organizzato dall’Università degli Studi di Parma; * Seminario sul tema “Il Passivo del Fallimento: accertamento ed impugnazioni” del 9.11.2011 organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Parma; * Convegno sul “Collegato Lavoro L. 183/2010” del 23.06.2011 organizzato dall’Ordine degli Avvocati di Parma.

Pubblicazione legale

Prescrizione annuale degli stipendi non pagati

Pubblicato su IUSTLAB

In qualità di Avvocato del Lavoro tramite questo articolo intendo rivolgermi a tutti i lavoratori dipendenti che, alla cessazione del rapporto di lavoro, debbano ancora percepire dall'ex datore di lavoro retribuzioni arretrate. In particolare, coloro che debbano ricevere gli stipendi e le mensilità aggiuntive quali tredicesima e quattordicesima. Questa pagina informativa, ha il preciso scopo di impedire che il diritto si estingua per intervenuta prescrizione, precludendo per sempre – all'interessato – la possibilità di esigerne il pagamento. Con specifico riferimento agli stipendi non pagati, è necessario porre una particolare attenzione alla norma, spesso trascurata, dettata dall'art. 2955 del Codice Civile. Tale norma prevede la prescrizione annuale, decorrente dalla data di cessazione del rapporto di lavoro, "del diritto dei prestatori di lavoro per le retribuzioni corrisposte a periodi non superiori al mese". Tra queste retribuzioni rientrano, appunto, gli ordinari stipendi da lavoro dipendente che, nella maggioranza dei casi, vengono pagati con cadenza mensile (o inferiore). Una analoga disposizione, ma con previsione di prescrizione triennale, è dettata dall'art. 2956 c.c. con riferimento al “diritto dei prestatori di lavoro per le retribuzioni corrisposte a periodi superiori al mese”. Si intendono con tale espressione, principalmente le cosiddette mensilità aggiuntive (tredicesima e quattordicesima), che vengono per l'appunto corrisposte con cadenza superiore al mese. La prescrizione, prevista dalle norme appena richiamate, si definisce “presuntiva” (diversa dalla prescrizione cosiddetta “estintiva” di cui agli artt. 2946 e ss. c.c.). È considerata una prescrizione presuntiva, nel senso che il legislatore, in relazione a determinate obbligazioni che di norma vengono pagate nell'arco di poco tempo, fa appunto presumere che decorso un determinato (breve) periodo di tempo, il relativo emolumento sia stato pagato e che quindi il credito sia stato estinto. Proprio a questo punto, sorge un duplice e annoso problema per il lavoratore non pagato. La prescrizione in esame, infatti, se viene eccepita dal datore di lavoro convenuto per il pagamento, comporta il fatto che, mentre normalmente è il datore di lavoro a dover dimostrare di avere pagato il dipendente (producendo ad esempio le relative distinte di bonifico, assegni o le ricevute di pagamento in contanti), in questo caso, invece, sarà il lavoratore (che ha lasciato passare 1 anno o 3 anni senza attivarsi) a dovere fornire la prova di non essere stato pagato (cosiddetta inversione dell'onere della prova). Tale prova, tuttavia, non potrà essere fornita in ogni modo (ad es. attraverso testimoni o prove documentali liberamente scelte) ma solo in due modi tassativamente individuati dal Codice Civile, ovvero: a) tramite il deferimento del giuramento decisorio al datore di lavoro, ossia facendo giurare quest'ultimo, davanti al Giudice, con formula solenne, di avere pagato il debito al dipendente (art. 2960 c.c.); in tal caso, laddove il d.d.l. giuri di avere pagato, il processo si conclude a suo favore e la domanda del lavoratore (ebbene sì) sarà inevitabilmente rigettata, con ulteriore rischio di condanna alle spese legali; in tutti gli altri casi – va da sé – sarà invece il lavoratore a vincere la causa (anche se, come si può facilmente immaginare, difficilmente il d.d.l. si sottrarrà a un giuramento a sé favorevole, nel momento in cui ha deciso di resistere in giudizio...). In caso di soccombenza a causa del giuramento, l'unica speranza per il lavoratore sconfitto è che si apra, a carico del datore di lavoro che abbia effettivamente giurato il falso, un procedimento penale per falso giuramento (art. 371 c.p., che prevede la reclusione da sei mesi a tre anni) - in seguito a trasmissione degli atti in Procura da parte del Tribunale o in seguito a denuncia del lavoratore stesso. In tale procedimento, il lavoratore potrà costituirsi parte civile per “suffragare” l'attività del Pubblico Ministero ai fini della prova del reato (non soggetta, in questo caso, a limiti di sorta) e per chiedere il risarcimento dei danni in caso di condanna. A riguardo, va tuttavia precisato che anche un'eventuale condanna penale definitiva a carico del giurante non è causa di riapertura del processo civile (definito con sentenza passato in giudicato), in seno al quale il giuramento sia stato prestato. b) Attraverso l'ammissione, anche implicita, in sede giudiziale, da parte del debitore/datore di lavoro medesimo, che l'obbligazione non è stata estinta (art. 2959 c.c.). Si tratta, dunque, di una presunzione di prescrizione che pur non essendo assoluta, ma relativa, ammette tuttavia “una limitata prova contraria” (Cfr. Luisa Galantino - “Diritto del Lavoro”, Cap. 19, Par. 7). In altri termini, il lavoratore in questi casi può subire oltre che il danno (“non sono stato pagato”), la beffa (“devo pure dimostralo tramite una prova estremamente complessa col rischio, altrimenti, di perdere la causa”). Per tale motivo, al fine di evitare le spiacevoli conseguenze descritte, e per non vedere compromessi i propri diritti, è dunque fondamentale che il dipendente non pagato, entro un anno dalla cessazione del rapporto di lavoro (se deve percepire degli ordinari stipendi) o nel più ampio termine di 3 anni (per quanto riguarda le mensilità aggiuntive come 13a e 14a), si rivolga ad un avvocato del lavoro oppure ad un'organizzazione sindacale o ad altro consulente del settore. Al fine di interrompere il decorso della prescrizione mediante l'invio, al datore di lavoro/debitore, di un atto stragiudiziale di costituzione in mora (ad es. tramite raccomandata con avviso di ricevimento o tramite P.E.C.) o mediante la instaurazione di un vero e proprio procedimento giudiziale, come ad esempio un ricorso per ingiunzione al Tribunale territorialmente competente (art. 2943 c.c.). Il rapido intervento di un avvocato giuslavorista può rivelarsi fondamentale, inoltre, per impedire la prescrizione anche di altri emolumenti scaturenti dal rapporto di lavoro. Ad esempio, il Trattamento di Fine Rapporto e l'indennità di preavviso (che si prescrivono di norma in 5 anni dalla cessazione del rapporto di lavoro ex art. 2948 comma 5 c.c.), l'indennità sostitutiva di ferie e permessi non goduti e il corrispettivo per lavoro straordinario occasionale, istituti – questi ultimi – che si ritengono soggetti alla ordinaria prescrizione decennale di cui all'art. 2946 c.c. Non dimentichiamo, per completezza espositiva, che secondo l’art. 2953 c.c. i diritti per i quali la legge stabilisce una prescrizione più breve di dieci anni – tra i quali appunto i diritti soggetti a prescrizione presuntiva di cui sopra (stipendi e mensilità aggiuntive) – dal momento in cui sono riconosciuti con una sentenza di condanna passata in giudicato (intendendosi per tale anche il decreto ingiuntivo non opposto e dichiarato esecutivo: Cass. Civile, Sez. Lavoro, 1774/2018), diventano soggetti alla prescrizione ordinaria decennale. Come ultima menzione, ma non certo in ordine di importanza, è fondamentale ricordare a tutti i lavoratori che un rapido intervento del legale del lavoro, può rivelarsi decisivo anche in una prospettiva di recupero dei crediti di lavoro attraverso il Fondo di Garanzia dell'INPS per il pagamento del TFR e dei diversi crediti (tale fondo interviene quando l'azienda, perché fallita o per incapienza patrimoniale-finanziaria, non è più in grado di pagare). Con riferimento ai crediti di lavoro diversi dal TFR, indennizzabili dal Fondo di Garanzia soltanto nel limite delle ultime tre mensilità retributive spettanti al lavoratore, va rammentato che l’INPS si fa carico di rimborsare tali retribuzioni, a condizione che gli ultimi novanta giorni del rapporto di lavoro rientrino nei dodici mesi che precedono la data del deposito in Tribunale della prima domanda che ha dato origine alla rispettiva procedura concorsuale (ad esempio, la data del deposito dell’istanza di fallimento) oppure la data del deposito in Tribunale del ricorso per la tutela dei crediti, per i quali si chiede l’intervento del Fondo (ad es. ricorso per decreto ingiuntivo). In conclusione, se non siete stati pagati dal vostro ex datore di lavoro, il mio consiglio è senza dubbio di non far passare troppo tempo dalla cessazione del rapporto di lavoro, prima di rivolgervi ad un professionista nel campo del Diritto del Lavoro per il recupero del credito. Altrimenti, sussiste il rischio di compromettere le possibilità di soddisfacimento dei vostri – più che legittimi – diritti.