Truffe online: qual è il giudice territorialmente competente?

Scritto da: Giulio Errico - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Truffe online e competenza territoriale: il criterio del luogo dell’ingiusto profitto


La determinazione della competenza territoriale nei reati di truffa online è un tema particolarmente rilevante nella pratica giudiziaria. La Corte di Cassazione ha stabilito un principio fondamentale: la competenza si radica presso il luogo in cui il soggetto agente consegue l’ingiusto profitto. Tuttavia, l’applicazione concreta di tale criterio dipende dalla possibilità di individuare con certezza il contesto territoriale in cui il profitto è stato effettivamente realizzato.


Il criterio dell’accreditamento del profitto


Secondo la giurisprudenza della Cassazione, la distinzione principale riguarda il mezzo attraverso cui il truffatore riceve il denaro:

1. Carte dotate di IBAN (es. conti correnti, carte prepagate collegate a istituti di credito identificabili)

In questi casi, l’istituto bancario o di credito fornisce un riferimento territoriale certo. Poiché l’IBAN è associato a una specifica banca operante in un determinato luogo, è possibile individuare il punto esatto in cui il truffatore ha ottenuto il profitto. Di conseguenza, la competenza territoriale sarà determinata dal luogo in cui si trova l’istituto di credito presso cui è accreditata la somma.

2. Carte non dotate di IBAN (es. carte prepagate anonime, come Postepay standard)

Quando il profitto viene accreditato su strumenti non riconducibili a un istituto bancario identificabile sul territorio, diventa impossibile individuare il luogo del conseguimento dell’ingiusto profitto. In questi casi, la Cassazione ha chiarito che la competenza territoriale si radica nel luogo in cui la vittima ha effettuato il versamento del denaro, ossia il punto in cui si è verificato l’effettivo depauperamento patrimoniale.


Implicazioni pratiche


Questa distinzione ha notevoli conseguenze dal punto di vista processuale. Nei casi in cui sia possibile individuare il luogo dell’accredito del profitto, le indagini possono essere più efficaci, consentendo agli inquirenti di risalire più facilmente all’identità del truffatore. Al contrario, nei casi in cui il profitto sia accreditato su strumenti anonimi, la competenza viene determinata dal luogo della vittima, il che può comportare una distribuzione frammentata dei procedimenti su più uffici giudiziari.


Conclusioni


La competenza territoriale nelle truffe online segue il principio del luogo dell’ingiusto profitto, ma la sua applicazione dipende dalla tracciabilità del denaro. La Cassazione, distinguendo tra carte con IBAN e strumenti anonimi, ha fornito un criterio chiaro per orientare l’individuazione del giudice competente, bilanciando l’esigenza di certezza con la necessità di garantire l’efficacia delle indagini.



Pubblicato da:


Giulio Errico

Avvocato Penalista




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