Successione del convivente: cosa succede senza testamento? Esposizione delle tutele disponibili per i partner non sposati alla luce della L. 76/2016.

Scritto da: Giovanni Caviglia - Avv. Giovanni Caviglia




Pubblicazione legale: Mi trovo spesso a spiegare un aspetto cruciale e spesso sottovalutato della successione per i conviventi di fatto in Italia: l'assenza di diritti ereditari automatici quando manca un testamento. È importante comprendere che, sebbene la Legge Cirinnà (L. 76/2016) abbia riconosciuto legalmente le unioni di fatto, non ha equiparato i conviventi ai coniugi per quanto riguarda le disposizioni successorie. Questo implica che, in assenza di un testamento, se un convivente di fatto viene a mancare, il partner superstite non ha alcun diritto a ereditare il patrimonio. Il Codice Civile, infatti, non lo include tra gli eredi legittimi. Le uniche tutele previste per il convivente superstite dalla Legge Cirinnà sono piuttosto limitate: - Un diritto temporaneo di abitazione nella casa comune, che può durare al massimo cinque anni (o un minimo di tre anni se ci sono figli minori o disabili); - La possibilità di subentrare nel contratto di locazione dell'immobile in cui la coppia viveva. Per garantire una vera tutela successoria al convivente, l'unico strumento efficace e sicuro è la redazione di un testamento. Attraverso questo atto, è possibile nominare il partner erede o legatario. È fondamentale, però, ricordare che devono sempre essere rispettate le quote di legittima, ovvero la porzione di patrimonio che la legge riserva ai familiari più stretti come figli, coniuge e ascendenti. La "quota disponibile", la parte di patrimonio non vincolata, può essere liberamente destinata al convivente. Esistono anche altri strumenti, come il contratto di convivenza (che, tuttavia, non può contenere patti successori, espressamente vietati dalla legge italiana) e le polizze vita. Queste ultime rappresentano un mezzo molto efficace per tutelare il partner, poiché le somme liquidate dalla polizza non rientrano nell'asse ereditario. In sintesi, ritengo che la pianificazione successoria tramite testamento sia un atto di fondamentale responsabilità per le coppie di fatto, indispensabile per proteggere il partner superstite da spiacevoli e gravose conseguenze economiche e patrimoniali.

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Giovanni Caviglia

Avvocato Penalista, Civilista ed Esperto in Diritto dell'Unione Europea.




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