Il divieto dei patti successori e l'eccezione del patto di famiglia

Scritto da: Elisa Fea - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

Il Codice civile vieta i cosiddetti "patti successori", vale a dire gli accordi (atti diversi dal testamento) con cui si intenda regolare una successione non ancora aperta.

Esistono diversi tipi di patti successori:

  1. patti istitutivi: un soggetto dispone dei propri diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta (esempio: Tizio propone a Caio, che accetta, di nominarlo erede o legatario);

  2. patti dispositivi: un soggetto dispone di diritti che potrebbe acquisire da una successione altrui non ancora aperta (esempio: Tizio si obbliga a vendere a Caio quanto erediterà dalla morte del padre Sempronio);

  3. patti rinunziativi: un soggetto rinuncia all'eredità su una successione non ancora aperta (esempio: Tizio rinuncia all'eredità della madre Caia ancora in vita).

Il fondamento di tale divieto è rappresentato dal principio secondo cui la chiamata all'eredità avviene per legge (successione legittima o ex lege) o per testamento (successione testamentaria), non mediante un contratto.


I patti successori, vietati, sono nulli e la nullità può essere fatta valere da chiunque vi abbia interesse.


Esiste, però, un'eccezione al divieto dei patti successori: il patto di famiglia, con cui l'imprenditore individua, tra i propri discendenti, quelli più idonei alla continuazione dell'impresa, trasferendo loro la propria azienda o le partecipazioni sociali.

Per tutelare gli altri soggetti che potrebbero vantare diritti sulla successione, la legge prevede la partecipazione all'atto di tutti i soggetti che sarebbero legittimari (titolari della cosiddetta "quota legittima" del patrimonio ereditario) se, al momento della conclusione del patto di famiglia, si aprisse la successione. Inoltre, a tali soggetti dev'essere corrisposta una somma di denaro pari alla liquidazione della quota che ad essi spetterebbe in base alle norme sulla successione dei legittimari, salva rinuncia.




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Elisa Fea

Avvocato civilista in Provincia di Cuneo




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