Avvocato Daniele De Nuccio a Parma

Daniele De Nuccio

Avvocato a Parma

Informazioni generali

Laureato in Giurisprudenza presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e sono titolare dello Studio Legale De Nuccio con sede in Parma. Svolgo la professione in ambito civilistico, rivolgendo la mia attenzione principalmente alla aree del diritto di famiglia, del del lavoro, della previdenza sociale e della responsabilità professionale medica. Ho seguito casi complessi di danni da infezione trasfusionale contro il Ministero della Salute. Lo Studio si avvale della collaborazione di professionisti esterni (medici legali, consulenti del lavoro, etc.) che lavorano in sinergia al fine di offrire una tutela globale ai Clienti.

Esperienza


Diritto di famiglia

I tanti casi trattati mi fanno inquadrare gli eventi critici più comuni della vita di coppia (tradimento, lutti non elaborati, etc.) e mi consentono di proporre le soluzioni più appropriate ad ogni singolo caso. Lo Studio cura tutto il percorso della separazione sotto il profilo legale ed a tutela dei diritti di tutte le parti in campo.


Tutela dei minori

Assisto i genitori destinatari di provvedimenti limitativi della responsabilità genitoriale, anche dinanzi al Tribunale per i Minorenni, nelle fasi giudiziali così come in quelle di confronto con gli Organi della procedura ed i professionisti coinvolti (assistenti sociali/curatori/tutori, ctu, ecc..).


Diritto del lavoro

Mi occupo, da anni, esclusivamente della difesa dei lavoratori, fornendo assistenza in caso di: licenziamento, demansionamento, mobbing, t.f.r. e retribuzioni non corrisposte, svolgimento di mansioni superiori, appalto, indennità non corrisposte, procedimento disciplinare, accertamento del rapporto di lavoro subordinato, lavoro straordinario non retribuito, part - time fittizio e trasferimento d'azienda illecito.


Altre categorie

Licenziamento, Malasanità e responsabilità medica, Negoziazione assistita, Risarcimento danni, Diritto civile, Recupero crediti, Sicurezza ed infortuni sul lavoro, Separazione, Divorzio, Pignoramento, Mobbing, Previdenza, Locazioni, Sfratto, Incidenti stradali, Mediazione, Gratuito patrocinio, Diritto penale, Fallimento e proc. concorsuali, Diritto assicurativo, Affidamento, Diritto condominiale, Domiciliazioni e sostituzioni, Multe e contravvenzioni.



Credenziali

Sentenza giudiziaria

Risarcimento di 50 mila Euro a favore di un soggetto che aveva contratto l’epatite C a causa di una trasfusione di sangue infetto.

Sentenza n. 5546/2021 della 8° Sezione Civile del Tribunale di Napoli

Con la sentenza n. 5546/2021 pubblicata il 14 giugno 2021, il Tribunale di Napoli ha condannato il Ministero della Salute al risarcimento dei danni quantificati in 50.000,00 euro in favore di un soggetto che aveva contratto l’epatite C a causa di una trasfusione di sangue infetto. Il soggetto veniva infatti ricoverato nel 1984 presso l’Ospedale Cardarelli di Napoli per essere sottoposto ad un intervento chirurgico di protesizzazione totale dell'anca e in occasione di detto ricovero veniva sottoposto a trasfusioni di sangue. Negli anni successivi, in difetto di alcuna manifestazione di patologie, non effettuava alcun controllo dei markers virali sino al 2015 quando, in occasione di controlli ematici di routine emergeva la positività dello stesso al virus HCV. Tramite richiesta alla ASL di competenza, con l'assistenza stragiudiziale dell'avv. De Nuccio, inoltrava istanza di riconoscimento dei benefici economici di cui alla Legge 210/1992 che venivano riconosciuti in data 2016. Il danneggiato nel 2017 conferiva mandato allo Studio Legale De Nuccio per ottenere il riconoscimento della responsabilità del Ministero della Salute e il conseguente risarcimento di tutti i danni subiti. Il Tribunale di Napoli in accoglimento con quanto richiesto ha disposto un risarcimento a in proprio favore di 50 mila Euro.

Sentenza giudiziaria

Vittoria per un uomo, destinatario del beneficio previsto dalla legge 210 del 1992 per i soggetti danneggiati da vaccinazioni obbligatorie e trasfusioni.

Sentenza n. 92/2024 della Sezione Lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere

La Legge 210/92 prevede anche un indennizzo a favore di chi risulti contagiato da infezioni da HIV e HCV a seguito di somministrazione di sangue e suoi derivati. Nel caso di specie, un uomo contagiato dall'infezione da HCV (virus dell'epatite C) a seguito delle emotrasfusioni a cui era stato sottoposto nell'anno 1988 presso una struttura ospedaliera pubblica, faceva istanza di erogazione dell' indennizzo vitalizio, che veniva rigettato per il mancato riconoscimento da parte della C.M.O. del nesso causale tra la patologia e l'emotrasfusione. Il verbale di diniego veniva impugnato, con il patrocinio dell'avv. Daniele De Nuccio, innanzi alla Sezione Lavoro del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere, che all'esito dell'istruttoria processuale, riconosceva la sussistenza del nesso causale e condannava il Ministero della Salute al pagamento dell'indennizzo. L'indennizzo consiste in un assegno bimestrale, cumulabile con ogni altro tipo di sostentamento, e rivalutato annualmente in base al tasso di inflazione programmato. L’importo dell’assegno è variabile a seconda della gravità del danno e della corrispondente categoria secondo la tabella A allegata al D.P.R. n.834/81.

Sentenza giudiziaria

Marciapiede sconnesso e dissestato: risarcito il pedone dal Comune.

Sentenza del 28/02/2024 n. 341/2024 - Tribunale Ordinario di Cassino

Un marciapiede sconnesso e dissestato o una buca sulla strada sono un pericolo per ogni pedone. In questo articolo presentiamo un caso seguito dallo Studio Legale De Nuccio, concluso con il risarcimento del danno da parte del Comune. È la mattina del 5 luglio 2016. Un uomo, sta percorrendo a piedi una strada della città quando improvvisamente cade dal marciapiede e riporta la frattura del polso destro. La causa della caduta è da ricercarsi nel marciapiede sconnesso e dissestato, caratterizzato dalla fuoriuscita di chiodi non visibili, che hanno determinano un pericolo oggettivo, in alcun modo segnalato. Il danneggiato si rivolge allo Studio De Nuccio per richiedere il risarcimento del danno al Comune che viene disattesa dall'Ente. Lo Studio De Nuccio, in qualità di legale del danneggiato, cita il Comune innanzi al Tribunale di Cassino che accogliendo la domanda del danneggiato con Sentenza n. 341/2024, ha condannato il Comune al risarcimento del danno ex art. 2051 c.c. in favore del danneggiato nella misura euro 8.027,26 oltre al rimborso delle spese legali sostenute.

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Lo studio

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Strada Felice Cavallotti, 28
Parma (PR)