Pubblicazione legale:
Gli
amministratori di sostegno nell’emergenza Coronavirus
Molti avvocati svolgono anche la funzione di
amministratore di sostegno in favore di persone che si trovano in condizioni di
disagio economico, fisico, mentale e sociale, le quali molto spesso sono trascurate,
o peggio a volte quasi plagiate, dai loro stessi familiari.
Per questi motivi il Giudice Tutelare nomina
un soggetto estraneo al nucleo familiare, un avvocato, affinché si occupi della
gestione ordinaria della persona in difficoltà.
L’amministratore di sostegno è il riferimento
per molte persone sole e nell’incapacità di spostarsi, perché anziane o
disabili, che dipendono dal supporto dell’amministratore stesso il quale si
reca periodicamente a domicilio per dare i mezzi di sussistenza alla persona e per
verificarne lo stato morale e fisico.
Tale attività però adesso è resa molto più
difficoltosa, e soprattutto pericolosa, dalla pandemia di COVID-19 che rende complicate
anche le cose più normali. La semplice visita al domicilio della persona
amministrata diventa un rischio di contagio vista la difficoltà nel mantenere
le distanze di sicurezza in ambienti spesso ristretti.
Ci si trova quindi di fronte ad un dualismo,
uno scontro tra diritti e doveri anche costituzionalmente garantiti, poiché da
un lato si deve di eseguire l’incarico e provvedere al sostentamento delle
persone in stato di bisogno ma, dall’altro, è anche necessario tutelare il diritto
alla salute di tutti (amministrati ed amministratori) che in questi contesti è minacciato.
Il carattere di necessità che riveste la
figura dell’amministratore di sostegno non soggiace ai divieti di spostamento
previsti dai D.P.C.M. del 8 marzo 2020 e del 11 marzo 2020 ma il problema resta,
poiché tali attività non sempre possono essere eseguite in sicurezza e con le
dovute precauzioni rispetto alla grave emergenza sanitaria.
Per informazioni più dettagliate si prega di
contattarci.
Avv. Daniele Cinti
03/04/2020 - riproduzione riservata.