Avvocato Chiara Ruggiero a Nocera Inferiore

Chiara Ruggiero

Nocera Inferiore- Corbara- Agropoli

Informazioni generali

Studio Legale Avv. CHIARA RUGGIERO Esperienza, professionalità e tutela dei tuoi diritti Lo Studio Legale offre consulenza e assistenza legale specializzata in diritto civile, con particolare attenzione alle problematiche condominiali, al diritto sanitario e alle questioni matrimoniali. Grazie a un approccio personalizzato e a un'analisi approfondita di ogni caso, garantiamo soluzioni efficaci per la tutela dei diritti e degli interessi dei nostri clienti. Aree di competenza ✅ Diritto Condominiale – Gestione delle controversie tra condomini, impugnazione delle delibere assembleari, rapporti con l’amministratore .

Esperienza


Diritto civile

La mia professione è basata sulla convinzione che ogni situazione meriti un approccio personalizzato. Per questo, mi impegno a comprendere le esigenze specifiche dei miei clienti, offrendo soluzioni efficaci e mirate, sempre nel rispetto delle normative e con un occhio alla pratica quotidiana. La mia esperienza mi ha permesso di affrontare una vasta gamma di casi, da quelli più complessi a quelli che richiedono un rapido intervento, mettendo sempre al primo posto l'interesse dei miei assistiti. In ogni caso, cerco di trovare soluzioni che siano vantaggiose, pratiche e sostenibili.


Matrimonio

Ho seguito divorzi di ogni tipo, dalle coppie con figli che non riescono più a convivere ai casi più complessi, segnati da tradimenti o violenza familiare. La fine di un matrimonio porta con sé criticità delicate, come l’affidamento dei figli e le questioni patrimoniali, che affronto con esperienza e determinazione. Assisto sia nei divorzi congiunti, facilitando un accordo equilibrato, sia nei giudiziali, quando il confronto diventa inevitabile


Divorzio

Ho avuto l'opportunità di seguire divorzi in tutte le loro sfumature, dalle coppie con figli che non riescono più a convivere, ai casi più complessi di tradimento e violenza familiare. Ogni separazione porta con sé sfide delicate, come l'affidamento dei minori e le questioni patrimoniali, che affronto con professionalità e attenzione. Offro assistenza sia per il divorzio congiunto che per quello giudiziale, quando non è possibile trovare un accordo. Essendo padre di tre figli, conosco le dinamiche familiari non solo dal punto di vista legale, ma anche da quello pratico e umano.


Altre categorie

Diritto di famiglia, Separazione, Affidamento, Eredità e successioni, Unioni civili, Adozione, Tutela dei minori, Incapacità giuridica, Diritto commerciale e societario.



Credenziali

Pubblicazione legale

La Violenza Contro gli Insegnanti: Un Fenomeno in Crescita e le Risposte del Diritto

Pubblicato su IUSTLAB

La Violenza Contro gli Insegnanti: Un Fenomeno in Crescita e le Risposte del Diritto Negli ultimi anni, il fenomeno della violenza contro gli insegnanti ha assunto dimensioni allarmanti. Episodi di aggressioni verbali e fisiche da parte di studenti e genitori si moltiplicano, sollevando interrogativi sulla tutela giuridica del corpo docente e sulle misure necessarie per contrastare questa deriva. 1. Il Quadro Normativo L’ordinamento giuridico italiano riconosce agli insegnanti una particolare tutela, in ragione della loro funzione educativa. Sotto il profilo penalistico, diversi reati possono configurarsi in caso di aggressioni contro i docenti, tra cui: • Oltraggio a pubblico ufficiale (art. 341-bis c.p.) – Se l’insegnante è un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni, chi lo offende in modo grave e pubblico può essere punito con la reclusione fino a 3 anni. • Violenza o minaccia a pubblico ufficiale (art. 336 c.p.) – Qualora l’aggressione sia finalizzata a ostacolare l’attività didattica, la pena prevista può arrivare fino a 7 anni di reclusione. • Lesioni personali (art. 582 c.p.) – Se l’aggressione provoca danni fisici, le pene variano a seconda della gravità delle lesioni. • Mobbing e molestie – In caso di atti vessatori ripetuti da parte di colleghi, dirigenti o genitori, si può configurare una responsabilità sia civile che penale. A livello amministrativo, il Testo Unico sulla Scuola (D.lgs. 297/1994) prevede sanzioni disciplinari per studenti e famiglie in caso di comportamenti violenti o minacciosi. 2. Il Dilemma sullo Status di Pubblico Ufficiale Un tema dibattuto riguarda la qualifica giuridica degli insegnanti. La giurisprudenza ha riconosciuto che i docenti delle scuole pubbliche sono incaricati di pubblico servizio , ma possono assumere lo status di pubblico ufficiale nell’atto di certificare valutazioni o durante esami. Questo significa che non sempre godono della protezione prevista per i pubblici ufficiali, il che li rende più vulnerabili. In risposta a questa lacuna, vi sono proposte di legge che mirano a riconoscere agli insegnanti la qualifica di pubblico ufficiale in modo più ampio, così da garantirne una maggiore tutela giuridica. 3. Le Responsabilità della Scuola e delle Famiglie Oltre al profilo penale, la scuola può essere chiamata a rispondere civilmente per la mancata adozione di misure di sicurezza adeguate. L’art. 2048 c.c. prevede che i genitori siano responsabili degli illeciti commessi dai figli minori , salvo prova contraria. Inoltre, la scuola ha un obbligo di vigilanza sugli studenti, ai sensi dell’art. 2047 c.c. e del principio di culpa in vigilando. In caso di aggressioni, può dunque sorgere una responsabilità della scuola stessa, che può essere condannata al risarcimento del danno. 4. Le Misure di Prevenzione e le Riforme Necessarie Per contrastare la violenza contro gli insegnanti, è fondamentale adottare misure preventive e di sensibilizzazione. Tra le proposte più rilevanti vi sono: • Inasprimento delle pene per chi aggredisce gli insegnanti. • Campagne di educazione al rispetto dell’autorità scolastica. • Maggiori poteri disciplinari per i dirigenti scolastici. • Formazione specifica per i docenti su gestione dei conflitti e autodifesa legale. Conclusioni La violenza contro gli insegnanti non è solo un problema giuridico, ma anche sociale e culturale. Il diritto fornisce strumenti di tutela, ma la soluzione passa anche attraverso un cambiamento nella percezione del ruolo dell’insegnante. Rafforzare le tutele legali e promuovere il rispetto della figura del docente sono passi essenziali per garantire un ambiente scolastico sicuro e funzionale alla crescita degli studenti.

Pubblicazione legale

Il Minore Emancipato: Disciplina e Conseguenze Giuridiche

Pubblicato su IUSTLAB

Introduzione L’emancipazione del minore è un istituto giuridico che conferisce una limitata capacità di agire al minore che abbia compiuto i 16 anni, permettendogli di esercitare alcuni diritti e assumere determinati obblighi senza il pieno intervento dei genitori o del tutore. Il nostro ordinamento prevede questa possibilità per situazioni specifiche, principalmente legate al matrimonio. L’obiettivo di questo articolo è analizzare la disciplina normativa dell’emancipazione, le sue conseguenze e i limiti imposti dalla legge per garantire una tutela adeguata del minore emancipato. 2. Disciplina Normativa 2.1 Nozione e Fonti Normative L’emancipazione del minore è regolata dal Codice Civile, in particolare dagli artt. 390-399 c.c. , che ne disciplinano presupposti, effetti e limiti. L’art. 390 c.c. stabilisce che il minore si emancipa automaticamente con il matrimonio. Tuttavia, l'ordinamento attuale ha modificato la disciplina del matrimonio del minore con l’entrata in vigore del D.Lgs. 154/2013 , che ha eliminato la possibilità per il minore di 16 anni di ottenere l’autorizzazione a sposarsi. Pertanto, nel sistema attuale, l’emancipazione si verifica solo per i minori già sposati prima della riforma o in ordinamenti in cui è ancora consentito il matrimonio minorile. 3. Effetti dell’Emancipazione L’emancipazione determina una capacità di agire limitata . Il minore emancipato non è equiparato all’adulto, ma ottiene una parziale autonomia giuridica. 3.1 Capacità di Agire del Minore Emancipato Il minore emancipato può: • Stipulare contratti per atti di ordinaria amministrazione autonomamente; • Esercitare diritti e assumere obblighi , se non eccedono l’ordinaria amministrazione; • Agire in giudizio , ma con limiti. Per gli atti di straordinaria amministrazione , come l’acquisto di beni immobili, la stipula di mutui o l’accettazione di eredità con beneficio d’inventario, il minore emancipato deve essere assistito da un curatore , nominato dal giudice tutelare ( art. 394 c.c. ). 4. La Figura del Curatore Il curatore è una figura di supporto al minore emancipato, con funzioni di assistenza e controllo. • Viene nominato dal giudice tutelare su istanza del minore o d'ufficio ( art. 396 c.c. ). • Deve autorizzare gli atti di straordinaria amministrazione e vigilare sull’interesse del minore. • Il giudice tutelare può revocare la curatela in caso di negligenza o incompatibilità. Tale figura garantisce che l’emancipazione non esponga il minore a rischi economici e patrimoniali , evitando abusi o decisioni dannose. 5. Limiti e Tutele del Minore Emancipato Nonostante l’ampliamento della sua autonomia, il minore emancipato rimane sottoposto a diversi limiti : • Non può disporre di beni immobili o sottoscrivere mutui senza l’autorizzazione del curatore . • Non può esercitare attività d’impresa senza autorizzazione del tribunale ( art. 397 c.c. ). • In ambito penale , il minore emancipato continua a essere soggetto alla disciplina minorile, senza subire alcuna modifica in termini di responsabilità penale. 6. Confronto con Altri Ordinamenti Giuridici L’istituto dell’emancipazione esiste in diversi sistemi giuridici, ma con significative differenze: • Francia : il minore può essere emancipato anche su decisione del tribunale, oltre che per matrimonio. • Stati Uniti : l’emancipazione può avvenire per matrimonio, servizio militare o indipendenza economica dimostrata. • Spagna : prevede una disciplina simile a quella italiana, ma con possibilità di emancipazione su richiesta giudiziale. 7. Conclusioni L’emancipazione del minore rappresenta un compromesso tra la tutela della sua crescita personale e l’esigenza di conferirgli una progressiva autonomia. Tuttavia, la sua applicazione in Italia è ormai residuale a seguito delle recenti riforme sul matrimonio minorile. L’attuale disciplina garantisce che il minore emancipato possa acquisire esperienza gestionale senza esporsi a eccessivi rischi, grazie all’intervento del curatore. L’istituto, pur avendo perso rilevanza, conserva il suo valore storico e rimane un riferimento per i sistemi giuridici che ne prevedono ancora un'applicazione più ampia.

Pubblicazione legale

L’Abuso della Professione Medica: Conseguenze Giuridiche dell’Esercizio da Parte di Soggetti Non Iscritti all’Albo

Pubblicato su IUSTLAB

L’esercizio della professione medica senza una regolare iscrizione all’albo dei medici rappresenta un reato grave, punito severamente dal sistema giuridico italiano. La legge attribuisce una grande importanza alla qualificazione dei professionisti della salute, in quanto la loro attività influisce direttamente sulla vita e sul benessere delle persone. L’abuso della professione medica, cioè l’esercizio della medicina da parte di chi non possiede i titoli abilitativi richiesti, è quindi una problematica giuridica di rilevanza sociale, che coinvolge non solo la sicurezza dei pazienti, ma anche l’integrità del sistema sanitario. La Normativa di Riferimento Il Codice Penale Italiano, all’articolo 348, disciplina l’esercizio abusivo di una professione protetta. In particolare, l’articolo stabilisce che chiunque eserciti una professione per la quale è necessaria un'abilitazione dello Stato, senza averla, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con una multa che va da 1.000 a 10.000 euro. L’attività medica è una delle professioni per cui è richiesta un’abilitazione specifica e l’iscrizione all'Ordine dei Medici, che garantisce che il professionista abbia acquisito la formazione adeguata, abbia superato l'esame di abilitazione e rispetti le norme etiche e professionali. L'Iscrizione all'Albo dei Medici L'iscrizione all'Ordine dei Medici è obbligatoria per poter esercitare la professione medica in Italia. Solo i medici laureati in medicina, che abbiano superato l'esame di abilitazione e che abbiano completato la formazione necessaria, possono essere iscritti a tale albo. L’albo non rappresenta solo una formalità burocratica, ma una garanzia di competenza, rispetto delle norme deontologiche e tutela della salute pubblica. L’iscrizione consente infatti di accedere a strumenti legali per la gestione delle controversie professionali, mentre il professionista può essere sottoposto a controlli etici e disciplinari in caso di violazione delle normative. Le Conseguenze Giuridiche dell’Abuso della Professione Medica • Responsabilità Penale L’abuso della professione medica comporta gravi responsabilità penali. L’articolo 348 del Codice Penale stabilisce che l’esercizio abusivo di una professione come quella medica può portare a pene detentive da sei mesi a tre anni, accompagnate da una multa significativa. È importante sottolineare che la condanna non dipende solo dall’attività diretta del professionista, ma anche dal danno che può derivare da tale attività. Se l’esercizio abusivo della professione provoca danni alla salute del paziente, il reato può essere aggravato e comportare sanzioni penali ancora più severe. • Responsabilità Civile Oltre alla responsabilità penale, un medico che esercita abusivamente la professione può essere chiamato a rispondere civilmente per i danni cagionati ai pazienti. Il danno può essere di tipo patrimoniale (ad esempio, le spese mediche sostenute dal paziente a causa di un trattamento errato) e non patrimoniale (come il danno morale e fisico subito dal paziente per aver ricevuto prestazioni mediche inadeguate). La responsabilità civile include anche l’obbligo di risarcire i danni materiali e le sofferenze provocate da una pratica professionale non autorizzata. • Sanzioni Disciplinari Nel caso di professionisti abusivi che provano a esercitare la professione medica sotto false pretese o senza i requisiti necessari, gli Ordini Professionali dei Medici possono adottare sanzioni disciplinari nei confronti di coloro che si trovano coinvolti in attività illegali, come l’esercizio non autorizzato della professione o la pratica di trattamenti medici senza abilitazione. L’Ordine dei Medici ha infatti il compito di tutelare la deontologia professionale e la sicurezza del paziente, e di perseguire chi esercita l’attività medica in maniera fraudolenta o incompetente. • Inibizione all'Esercizio della Professione e Risarcimento Danno Un soggetto che eserciti la professione medica abusivamente rischia di vedersi precluso l’accesso alle opportunità professionali future. Oltre a dover rispondere dei danni ai pazienti, l’individuo che esercita la professione senza autorizzazione potrebbe anche essere escluso da qualsiasi altra attività professionale sanitaria. Inoltre, se il soggetto ha guadagnato denaro attraverso l’esercizio non autorizzato della professione, è obbligato a restituire gli importi percepiti, spesso in aggiunta al risarcimento dei danni. La Protezione della Salute Pubblica Il reato di abuso della professione medica è una misura di protezione della salute pubblica. La medicina è una professione delicata e complessa, che implica la conoscenza di tecniche, teorie e pratiche che possono avere un impatto diretto e significativo sulla vita dei pazienti. L’iscrizione all’albo dei medici, infatti, non solo certifica la competenza tecnica, ma assicura anche che il medico rispetti il codice deontologico, che stabilisce gli standard etici e morali da seguire nell’esercizio della professione. L’esercizio abusivo della professione medica, oltre ad essere un danno per i pazienti che si affidano a professionisti non qualificati, mina la fiducia collettiva nelle istituzioni sanitarie e compromette la sicurezza del sistema sanitario. La legge tutela dunque non solo la qualità del servizio medico, ma anche il diritto fondamentale dei cittadini alla salute e alla protezione contro pratiche dannose o non conformi. Le Azioni di Tutela e Prevenzione La prevenzione dell’abuso della professione medica si fonda su un’accurata informazione e consapevolezza da parte della cittadinanza e dei pazienti. È fondamentale che i cittadini verifichino sempre l’iscrizione all’albo del medico cui si affidano, anche attraverso i canali ufficiali degli Ordini Professionali. Gli Ordini dei Medici svolgono un ruolo attivo nel monitorare l’esercizio della professione, attraverso controlli e sanzioni, e nel difendere i pazienti dai rischi connessi all’esercizio abusivo della professione. Conclusioni L’abuso della professione medica, cioè l’esercizio della professione da parte di soggetti non iscritti all’albo, rappresenta una violazione grave della legge e dei diritti dei pazienti. Le normative italiane sono molto chiare e severe riguardo all’esercizio abusivo della medicina, prevedendo pene sia penali che civili per chi commette questo reato. La protezione della salute pubblica è l’obiettivo primario della legge, che tutela la collettività e garantisce che solo i professionisti qualificati possano esercitare la professione medica, assicurando standard elevati di qualità e responsabilità. Il contrasto all’esercizio abusivo della professione medica è quindi essenziale per la tutela della salute dei cittadini e per mantenere la fiducia del pubblico nel sistema sanitario, creando un ambiente sicuro e professionale per tutti.

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