Alessandro Dell'aquila

Caso legale seguito

A seguito di n. 2 avvisi di accertamento da parte di Agenzia delle Entrate fondati su PVC della Guardia di Finanza nei confronti di una Agenzia di Pratiche Auto, venivo incaricato dal legale rappresentante di quest'ultima di tentare di raggiungere un accordo con l'Ente Impositore. In sede di autotutela rilevavo pertanto l'estrema genericità dello studio di settore a fondamento dell'accertamento e sulla base del quale la Guardia di Finanza aveva calcolato il prezzo medio di ogni singola prestazione delle Agenzie di pratiche auto che operavano sul medesimo territorio della mia assistita (commisurato nel valore medio di € 20,00 per pratica) ed il fatto che le particolari condizioni nelle quali verteva quest'ultima rendessero tale studio di settore del tutto inadatto al caso di specie. A seguito di mie dettagliate controdeduzioni, ottenevo dall'Agenzia delle Entrate una importante riduzione del prezzo medio delle singole prestazioni fornite dalla mia assistita (€ 14,23) grazie alla quale, su una iniziale richiesta da parte dell'Ente di € 140.000 (comprensivi di sanzioni ed interessi) per le due annualità, ottenevo un accordo sul minore importo dovuto di € 56.000 con un abbattimento delle pretese da parte di Agenzia Entrate di circa € 84.000,00.

Sentenza giudiziaria

Impugnata cartella di pagamento relativa a contravvenzione al CdS elevata dalla Polizia Stradale di Salerno, si eccepiva l'omessa notifica del verbale. Il Giudice, rilevata la fondatezza della domanda, l'accoglieva condannando contestualmente la Prefettura di Salerno al pagamento delle spese di giudizio

Sentenza giudiziaria

Eccepita la prescrizione dei crediti portati dagli avvisi di addebito impugnati, il Giudice del lavoro ne rilevava la fondatezza accogliendo la domanda.

Sentenza giudiziaria

Superata l'eccezione di inammissibilità del ricorso avverso estratto di ruolo, per presunta carenza di interesse ad agire.

Caso legale seguito

Alla mia assistita Tizia, titolare di pensione di reversibilità, per essere stata sposata con Caio per vent’anni ed aver successivamente divorziato, veniva notificato atto dell’Inps con cui l’ente chiedeva la restituzione di parte delle somme di danaro a lei versate nel corso dei 7 anni precedenti. Era accaduto che Sempronia, seconda moglie del defunto Caio avesse chiesto ed ottenuto con sentenza del Tribunale di Napoli, di poter anch’ella accedere ad una quota parte della pensione di reversibilità. Poiché la domanda era stata introdotta ben 7 anni dopo la morte di Caio ed il Tribunale aveva riconosciuto che il diritto di Sempronia avesse effetto retroattivo, INPS pretendeva la restituzione di un importo pari alla quota parte della predetta pensione, per i 7 anni precedenti. Proposto dapprima ricorso amministrativo in autotutela (che tuttavia non produceva effetti) e, successivamente ricorso giudiziale, sulla scorta dell'assoluta mancanza di colpa di Tizia, il Tribunale di Napoli riconosceva, l’infondatezza della pretesa di INPS atteso che effettivamente non vi era stato dolo nel comportamento della mia assistita e che le maggiori somme erano state a lei erogate per effetto di errore dell’Ente, le cui conseguenze non potevano ricadere sulla mia assistita, del tutto incolpevole.

Sentenza giudiziaria

Nel corso del giudizio di primo grado il Tribunale di Napoli condannava a risarcire i danni determinati da percolazioni di acque luride sia il condominio sia le proprietarie del soprastante appartamento della mia assistita. Al termine del giudizio di appello. intrapreso dalle parti soccombenti, la Corte d'Appello di Napoli non soltanto confermava il diritto al risarcimento del danno dell'appellata ma ne ribadiva l'entità riconoscendo infine anche la correttezza della valutazione di tutte le spese di giudizio liquidate dal giudice di primo grado.

Caso legale seguito

In un giudizio di divisione ereditaria, ho ottenuto il riconoscimento specifico in favore del mio assistito, di una indennità di occupazione di immobile da liquidarsi a carico del fratello, riuscendo a dimostrare che quest’ultimo di fatto utilizzava ed occupava in via esclusiva, l’appartamento ereditato molti anni prima da entrambi. Nel caso di specie le difficoltà probatorie sul possesso ed uso esclusivo dell’immobile sono state superate sia attraverso la produzione di documenti attestanti il pagamento di utenze telefoniche e di energia elettrica ad opera della controparte, sia altresì, attraverso dichiarazioni testimoniali.

Caso legale seguito

Le principali difficoltà di questa vicenda hanno riguardato la necessità di coordinare la domanda di un affidamento condiviso dei minori (in ogni caso voluto dal mio assistito, convinto della opportunità che i figli continuassero a rapportarsi con la madre) con le problematiche individuali di quest'ultima, a lungo affetta da disturbi della personalità di tipo border-line e, tra l'altro, fisicamente distante (oltre 500 km tra le nuove abitazioni dei due coniugi). A causa delle anzidette problematiche è risultato particolarmente complicato trovare la soluzione più idonea a garantire la più efficace tutela dei minori ed il diritto di visita della madre ai propri figli.

Caso legale seguito

Il mio assistito, al quale veniva originariamente comminata una multa per scopertura assicurativa, provvedeva in ottemperanza alla predetta contravvenzione a parcheggiare la propria vettura in un cortile di sua proprietà. Purtroppo, successivamente l'auto gli veniva rubata. e benché, tempo dopo tale vettura venisse recuperata dalle forze dell'ordine e a lui restituita, alcuni mesi dopo il ritrovamento, gli venivano comminate altre due contravvenzioni: la prima, nuovamente, per aver l'auto circolato senza la necessaria copertura assicurativa; la seconda, per violazione degli obblighi di custodia. Avverso questi due verbali, ho proposto due distinti ricorsi innanzi all'autorità giudiziaria competente richiamando per entrambi il primo comma dell'art. 196 del Codice della Strada secondo cui il proprietario dell'autoveicolo con il quale è stata commessa una violazione al Codice della Strada è obbligato in solido con l'autore della violazione al pagamento della sanzione pecuniaria a meno che non provi che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà. I due ricorsi sono stati accolti.

Caso legale seguito

Nella primavera del 2020 a seguito di un controllo su strada operato da pattuglia della Guardia di Finanza su uno scooter condotto e di proprietà di un mio assistito, veniva rilevata dai militi l'esistenza di un procedimento di pignoramento mobiliare sul motoveicolo, disposto precedentemente da Agenzia Entrate-Riscossione. Veniva pertanto disposto il sequestro istantaneo del mezzo ed il veicolo veniva sottratto alla disponibilità del suo proprietario. Quest'ultimo, nell'affidarmi l'incarico, mi comunicava di non aver mai ricevuto la notifica del pignoramento. Effettuati i controlli preliminari, incardinavo un procedimento di opposizione al verbale redatto dalla GdF ed al relativo antecedente pignoramento innanzi al Tribunale di Lanciano, rilevando in primo luogo l'omessa notifica del pignoramento da parte di Agenzia Entrate-Riscossione e, in ogni caso, l'intervenuta decorrenza del termine decadenziale entro cui l'Agente per la Riscossione avrebbe dovuto mettere in esecuzione l'espropriazione. A seguito di tale ultima eccezione, l'Agente per la Riscossione provvedeva alla immediata restituzione del motoveicolo al mio assistito.

Sentenza giudiziaria

Alla società mia assistita veniva notificata intimazione di pagamento per il mancato versamento di premi INAIL già pretesi con precedente cartella di pagamento. Nel ricorso presentato innanzi al competente Tribunale di Napoli eccepivo, tra le altre circostanze, l'obbligo da parte del giudicante, sancito da numerose sentenze della Corte di Cassazione, di esaminare l'eccezione di prescrizione successiva alla notifica della predetta cartella di pagamento. La domanda veniva accolta integralmente, con la condanna alle spese di giudizio di INAIL ed Agenzia Entrate-Riscossione.

Caso legale seguito

Nel settembre del 2021 ho seguito la posizione di una Società di Noleggio Con Conducente cui sono state notificate circa 30 contravvenzioni al Codice della Strada per violazione di ZTL da parte di diverse autovetture intestate alla società. In accordo con il titolare della Società, ho deciso di affrontare la questione mediante presentazione di altrettanti ricorsi alla competente Prefettura di Napoli. Nel corpo dei ricorsi ho evidenziato il comportamento esemplare della SCC, la quale nei 5 anni precedenti al 2021 ha regolarmente presentato istanze di autorizzazione all’accesso alle ZTL del Comune di Napoli, depositando, presso gli uffici competenti, la documentazione a sostegno della domanda, pagando i relativi diritti all’Ente e sempre ottenendo le predette autorizzazioni. Ho altresì dimostrato che detta istanza era stata regolarmente presentata anche per l’anno 2021 con la sola differenza che – a causa delle limitazioni all’accesso negli uffici delle pubbliche amministrazioni sancite a causa dell’emergenza COVID-19 – essa era stata effettuata attraverso deposito telematico della documentazione a sostegno della domanda. Ho infine precisato e provato che, sebbene le istanze fossero state inviate a ben due indirizzi di posta elettronica all’uopo indicati dal Comune, ciononostante da nessuno dei due indirizzi era pervenuta una mail di riscontro né, tantomeno, erano state trasmesse ricevute di deposito delle istanze. Diversi mesi dopo la presentazione dei ricorsi ho ricevuto da parte della Polizia Municipale di Napoli, n. q. di organo accertatore, comunicazione di sgravio dei verbali di contravvenzione.

Sentenza giudiziaria

Respinte le eccezioni di notifica delle cartelle opposte a mezzo estratto ruolo, di inammissibilità del ricorso per carenza di interesse ad agire e di prescrizione decennale del credito

Sentenza giudiziaria

Il cliente lamentava di non aver mai ricevuto i verbali di contravvenzione sottesi alla cartella di pagamento. Il Giudice di Pace di Salerno, rilevata la fondatezza di questa eccezione, accoglieva il ricorso annullando la cartella di pagamento opposta e condannando alle spese controparte.