Avvocato Alessandro Cortese a Lamezia Terme

Alessandro Cortese

Avvocato del Lavoro

Informazioni generali

L'avv. Cortese si occupa da circa 20 anni di diritto del lavoro, sia in sede giudiziale che stragiudiziale, per imprese e lavoratori. Laureatosi nel 1995 presso l'Università La Sapienza di Roma con tesi su "Il potere disciplinare: le sanzioni conservative", ha conseguito nel 2001 Master di II Livello in Diritto del Lavoro presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro. Ha acquisito sul campo esperienza in materia di relazioni industriali e sindacali e di risoluzione alternativa delle controversie (arbitrati e conciliazioni). Da ultimo ha conseguito Master in Innovazione Tecnologica e di Contesto. Opera in tutta Italia.

Esperienza


Diritto del lavoro

Lo studio si occupa di licenziamenti individuali e collettivi, riconoscimento mansioni superiori, demansionamento e dequalificazione, mobbing e bossing, trasferimenti individuali, trasferimenti d'azienda, passaggi d'appalto.


Diritto sindacale

Lo studio ha maturato nel tempo esperienza nella conduzione delle relazioni sindacali ed industriali, con occhio sempre attento alla puntuale redazione dei verbali di riunione e dei verbali d'accordo. Lo studio si occupa anche della materia degli scioperi nei servizi pubblici essenziali, intrattenendo i rapporti con la Commissione di Garanzia sul diritto allo Sciopero (CGSSE)


Mobbing

Lo studio ha seguito numerosi procedimenti in materia di demansionamento, dequalificazione, comportamenti vessatori, discriminatori e/o ritorsivi e di tutte quelle situazioni integranti violazioni del precetto dettato dall'art 2087 del Codice Civile, identificati nel comune sentire quali ipotesi di Mobbing (fattispecie, a dire il vero, non disciplinata dalla nostra legislazione).


Altre categorie

Licenziamento, Sicurezza ed infortuni sul lavoro, Previdenza, Diritto civile, Diritto di famiglia, Diritto assicurativo, Recupero crediti, Contratti, Incidenti stradali, Arbitrato, Mediazione, Negoziazione assistita, Cassazione, Domiciliazioni e sostituzioni, Risarcimento danni.



Credenziali

Sentenza giudiziaria

Appalto pubblico - Clausola sociale -Obbligo riassorbimento personale

Tribunale Lavoro Lamezia Terme - Ordinanza ex art 700 c.p.c.

Qualora il capitolato d'appalto non preveda la necessità di una professionalità esistente nell'organico dell'appaltatore uscente, la società subentrante, in applicazione della clausola sociale, non ha l'obbligo di proporre al lavoratore l'assunzione in una posizione lavorativa alternativa, con un inquadramento inferiore. Questo è quanto ha stabilito il Giudice del Lavoro di Lamezia Terme in un caso seguito dallo studio, richiamando la giurisprudenza eurocomunitaria ed amministrativa in materia

Pubblicazione legale

Mobbing Dirigente Sanitario

Pubblicato su IUSTLAB

La sentenza in commento giunge al termine di un lungo, certosino e complesso percorso di ricostruzione di eventi e comportamenti vessatori e mobbizzanti tenuti da un Responsabile di Struttura Complessa nei confronti di un Responsabile di Struttura Semplice. Decisioni, comportamenti, atteggiamenti quotidiani, alcuni dei quali anche apparentemente 'normali' e leciti, tutti aventi un unico fine persecutorio, tendente ad emarginare il Dottore ricorrente. La sentenza si lascia apprezza per la minuziosa, approfondita e puntuale ricostruzione dei diversi eventi e la riconduzione degli stessi nell'alveo del mobbing, con conseguente condanna dell'Azienda Ospedaliera datrice di lavoro al risarcimento dei danni.

Pubblicazione legale

Comportamenti extra-lavorativi - Licenziamento

Pubblicato su IUSTLAB

Con la sentenza in commento (n. 505/2022) la Corte d'Appello di Catanzaro ha confermato la decisione con cui il Tribunale di primo grado, sia nella fase sommaria che di opposizione con Rito Fornero (doppia conforme), aveva giudicato legittimo il licenziamento intimato nei confronti di un dipendente trovato in possesso di armi frutto di ricettazione e con matricola abrasa. La Corte, nel solco della giurisprudenza della Suprema Corte ( Cass.5317/2017; Cass. 2168/ 2013 ; Cass. 132/ 2008 ) , ha ritenuto che nell'accertamento della sussistenza di determinati fatti e della loro idoneità a costituire giusta causa di licenziamento, il Giudice del Lavoro può fondare il suo convincimento su tutti gli atti del procedimento penale, finanche quando sia mancato il vaglio critico del dibattimento, giacché la parte può sempre contestare, nell'ambito del giudizio civile, i fatti così acquisiti in sede penale. La Corte ha condiviso l'iter argomentativo di primo grado con cui il Tribunale ha ritenuto irrimediabile la lesione del rapporto fiduciario da parte di chi si è reso autore di condotte in contrasto rispetto a fondamentali principi etici , venendo gravemente meno al dovere di non porre in essere, fuori dall'ambito lavorativo, comportamenti tali da ledere gli interessi morali e materiali del datore di lavoro o da comprometterne il rapporto fiduciario. Ciò di cui si deve tenere conto al fine di stabilire se il comportamento extra-lavorativo di un dipendente abbia incidenza lesiva del vincolo fiduciario è la sua potenziale , e non già effettiva , attitudine a compromettere la funzionalità del rapporto .

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Lo studio

Alessandro Cortese
Via Francesco Colelli N. 42
Lamezia Terme (CZ)

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