La strategia reticolare quale risposta alla criticità delle singole imprese nazionali

Scritto da: Valeria Manzo - Fallimenti e società




Pubblicazione legale: Il contratto di rete, introdotto nel nostro ordinamento con il D.L. 10 febbraio 2009, n. 5 (convertito con modificazioni nella Legge 9 aprile 2009, n. 33 e successive modifiche), rappresenta una fattispecie con la quale «più imprenditori perseguono lo scopo di accrescere, individualmente e collettivamente, la propria capacità innovativa e la propria competitività sul mercato e a tal fine si obbligano, sulla base di un programma comune di rete, a collaborare in forme e in ambiti predeterminati attinenti all’esercizio delle proprie imprese, ovvero a scambiarsi informazioni o prestazioni di natura industriale, commerciale, tecnica o tecnologica ovvero ad esercitare in comune una o più attività rientranti nell’oggetto della propria impresa». Per meglio comprendere la portata innovativa di tale strumento giuridico pensato dal legislatore per rilanciare l’economia nazionale ed, in particolare, la crescita e la competitività delle c.d. PMI, risulta opportuno procedere, preliminarmente, ad una ricognizione sommaria delle origini delle reti di imprese e degli strumenti giuridici sino ad oggi utilizzati per regolare questo complesso fenomeno economico.

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Pubblicato da:


Valeria Manzo

Avv. PhD esperto di Diritto societario, fallimentare e sovraindebitamento




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