La nuova frontiera delle Unioni di fatto… Il vincolo coniugale passa in secondo piano !!!

Scritto da: Stefano Parma - Pubblicato su IUSTLAB




Pubblicazione legale:

È sempre più frequente nel gergo quotidiano l’utilizzo dell’espressione: famiglia di fatto.

Ebbene siamo consapevoli di ciò che essa implica a livello giuridico.

Seppur i risvolti socio-morali che avvolgono siffatto nuovo istituto siano i più disparati una corretta qualificazione giuridica non è stata altrettanto pacifica.

Per famiglia di fatto, oggi, s’intende diversamente da quella c.d. legittima (che trova fondamento nel matrimonio) un rapporto di convivenza stabile e duraturo tra due persone, con o in assenza di figli, che seppur non unite da un vincolo di coniugio instaurano tra loro

L’evoluzione del concetto di famiglia ha portato con sé l’emersione di espressioni linguistiche quali “convivenza more uxorio” e le “unioni di fatto” che entrate a far parte del linguaggio quotidiano meritano una riflessione; non  può infatti che evidenziarsi l’evoluzione storico-giuridica che esse portano con sé.

L’excursus storico comporta nel lettore sempre un principio di sbadiglio e di sonnolenza, che lo scrittore di un articolo che ha lo scopo d’intrattenere  rifugge con grande vigore.

Con ciò, voglio solo premettere che la concezione in senso stretto di famiglia (c.d. legittima) ha conosciuto la propria riforma copernicana  cambiata nell’avvento della Carta Costituzionale, che al contrario di ciò che molti sostengono tutto è, fuorché, statica.

Infatti, l’art. 2 Cost. quale “clausola aperta” dei diritti inviolabili dell’uomo adeguandosi all’evolversi dei tempi è da considerarsi perno e fautrice di una siffatta svolta.

Tutto cambia tutto si trasforma nulla si distrugge”: tale principio scientifico della materia è applicabile anche al diritto che è espressione sociale di ciò che definiamo regola di comportamento.

Le Unioni di fatto presentano significative analogie con la tradizionale nozione di famiglia implicando anch’esse l’esistenza di un’unione stabile e duratura tra due persone fondata su una comunione di vita spirituale e materiale perciò viene sponstaneo chiedersi: esiste, ad oggi, un diritto fondamentale a vivere liberamente una condizione di coppia?

Ebbene, sul punto, farei subito notare che l’assenza di una specifica regolamentazione giuridica non ha certo ostacolato l’intervento della dottrina e della giurisprudenza; le stesse, infatti, hanno costituito terreno fecondo al riconoscimento di tale “nuova formazione sociale” dalla quale - proprio per la pregnanza e l’importanza del legame sul quale poggiano - hanno fatto discendere doveri di natura sociale e morale in capo a ciascun convivente nei confronti dell’altro dai quali naturalmente, ed oggi anche giuridicamente, scaturiscono conseguenze.

Tali doveri morali e sociali refluiscono sui rapporti anche di natura patrimoniale nel senso - e qui si evidenzia una recente sentenza della Suprema Corte – di escludere il diritto del convivente di ripetere le eventuali attribuzioni patrimoniali effettuate nel corso o in relazione di convivenza (Cass., Sez. I, 22 gennaio 2014, n. 1277), proprio a sancire l’incisività di siffatto vincolo.

La giurisprudenza si schiera in tal senso per la natura di obbligazioni naturali!

Il presente studio riconosce e dà voce alle Unioni di fatto.

E rilancia, sulla scia di quanto pronunciato dalla Corte d’Appello di Milano del 2012, come non ricondurre nella nozione di convivenza more uxorio le coppie omosessuali.

Contattateci in materia di famiglia com’è in voga dire “siamo sempre sul pezzo”!    



Pubblicato da:


Stefano Parma

Avvocato esperto in Malasanità e responsabilità civile - matrimonialista e divorzista




IUSTLAB

Il portale giuridico al servizio del cittadino ed in linea con il codice deontologico forense.
© Copyright IUSTLAB - Tutti i diritti riservati


Privacy e cookie policy