La legge sull’IA entra in vigore: nasce il reato di Deepfake

Scritto da: Matteo Restuccia - Pubblicato su IUSTLAB




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La legge sull’IA entra in vigore: nasce il reato di Deepfake

Con la Legge 132/2025, l’Italia diventa il primo Paese europeo a dotarsi di una normativa organica sull’intelligenza artificiale. Il provvedimento, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 settembre, introduce nel codice penale il reato di diffusione di contenuti manipolati digitalmente.

Chi diffonde, senza consenso, immagini, video o voci falsificate con sistemi di IA che possono trarre in inganno, rischia da uno a cinque anni di reclusione (art. 612-quater c.p.).

Si tratta di un delitto perseguibile su querela della persona offesa, ma in casi particolari — come vittime minori o pubblici ufficiali — la magistratura potrà agire d’ufficio.
La norma colma un vuoto giuridico: finora, solo il revenge porn copriva i contenuti manipolati, mentre ora il reato si estende a ogni uso illecito di immagini e voci.

L’iniziativa nasce anche in risposta alla diffusione di video falsi di esponenti politici,  usati per truffe online e manipolazione dell’opinione pubblica. Tali contenuti non solo danneggiano le persone coinvolte, ma minano la fiducia nelle istituzioni e nella veridicità delle informazioni.

La legge impone inoltre che ogni contenuto creato con l’IA sia esplicitamente dichiarato come tale e prevede un’aggravante per chi commette reati usando l’intelligenza artificiale, specie quando l’uso dell’algoritmo rende l’azione più ingannevole o limita la difesa della vittima.
Sono previste pene più severe anche per i reati economici e politici, come l’aggiotaggio o l’attentato ai diritti politici, se commessi tramite IA.

Estensione dell’art. 171 l. 633/1941: sanziona anche la riproduzione o estrazione illecita di testi o dati da opere protette tramite IA (text e data mining).

Sebbene tali reati non siano ancora inclusi tra quelli che comportano la responsabilità ex d.lgs. 231/2001, resta elevato il rischio per gli enti che impieghino sistemi di IA, specie se non autonomi e quindi direttamente gestiti dall’uomo.






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Matteo Restuccia

Avvocato Penalista




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