L'industria della contraffazione: un mercato in crescita

Scritto da: Marilena Lepore - Pubblicato su IUSTLAB




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L’essere umano, nei secoli dei secoli, ha sempre copiato se stesso: il cammino della storia è innegabilmente contraddistinto e costellato di documenti, oggetti e opere d’arte fedelmente contraffatti.
Fino a tutto l’Ottocento, la produzione dei falsi è stata a esclusivo carattere artigianale: esistevano abili falsari, infatti, capaci di spacciare e rifilare anche ai meno sprovveduti dei manufatti creati con materiali per lo più scadenti. 
Oggi il fenomeno della contraffazione costituisce un vero e proprio settore industriale (10,5 miliardi di Euro la perdita italiana, fonte rapporto EUIPO 2019), con operatori dedicati, filiere organizzative internazionali perversamente efficienti e tecniche riproduttive in continuo aggiornamento. 
Colpisce indistintamente tutti i settori merceologici: dall’abbigliamento a farmaci e cosmetici, dall’alimentare agli oggetti di design, passando per giocattoli e meccanica. 
È un fenomeno largamente sfruttato, perché i “falsi” permettono a produttori e venditori (a scapito della qualità) enormi profitti. 
Gli effetti negativi di tale condotta sono molteplici e incidono su differenti interessi, pubblici e privati, costituendo una grave minaccia per l’economia, alterando il normale funzionamento del mercato, danneggiando il sistema economico complessivo e sottraendo allo stato entrate fiscali, determinando gravi danni per le imprese che operano nella legalità, ma soprattutto rappresenta un pericolo per la sicurezza e la salute dei consumatori. 
Nel contesto contraffazione un breve cenno va operato sulla tutela del “Made in Italy”, colpito da condotte illecite incentrate sulla falsificazione dei dati relativi all’origine e/o alla provenienza dei beni, intendendosi per essi rispettivamente il luogo geografico di produzione e il luogo di lavorazione del prodotto. 
Perché è così importante che un prodotto abbia la dicitura “Made in Italy”? 
La risposta è nella serie di fattori che compongono la riconoscibilità e l’ammirazione in tutto il globo dei prodotti italiani: l’alto livello qualitativo dei materiali utilizzati, l’accuratezza dei dettagli e delle rifiniture, l’innovazione dei prodotti nonché la capacità di durata nel tempo. 
Tali caratteristiche fanno sì che i prodotti “Made in Italy” siano, nello stesso tempo, i più ricercati al mondo e i più bersagliati (loro malgrado) da molteplici produzioni riportanti false attestazioni di italianità. 
A tal proposito è stato opportuno intervenire con numerose leggi e accordi internazionali, volti a disciplinare l’indicazione di origine del prodotto, sulla quale le Autorità nazionali avranno il dovere di vigilare costantemente. 



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Marilena Lepore

Avvocato specializzato in Proprietà Intellettuale e Privacy




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