Assolto per il reato di omicidio stradale

Sentenza n. 1331/2024 GUP Treviso




Sentenza giudiziaria: L’imputato era stato tratto a giudizio per rispondere del reato di omicidio stradale colposo, in relazione a un sinistro occorso nel territorio comunale di San Biagio di Callalta, nel quale perse la vita un giovane ciclista. L’incidente è avvenuto lungo una strada extraurbana locale, classificata comunale, percorsa dall’imputato a velocità stimata in 77 km/h ad esito di CT del Pubblico Ministero. La persona offesa, un giovane ciclista, fuoriesce da una stradina laterale erbosa e, senza dare precedenza, si immette improvvisamente sulla carreggiata, venendo urtato frontalmente. La dinamica è risultata confermata dai rilievi tecnici e dalle testimonianze raccolte. Nel capo d’imputazione, il Pubblico Ministero aveva contestato la violazione del limite di velocità di 50 km/h, ritenendolo vigente anche nel tratto in cui si è verificato il sinistro, sulla base della segnaletica presente in un comune limitrofo (Carbonera). La difesa ha contestato tale impostazione, evidenziando che: ● il tratto di strada teatro dell’incidente ricade nel territorio del Comune di San Biagio di Callalta, il quale non aveva imposto alcuna deroga al limite generale di 90 km/h previsto dall’art. 142 C.d.S.; ● la segnaletica riferita al limite di 50 km/h era valida esclusivamente nel comune precedente, non essendovi continuità giuridica nel provvedimento restrittivo oltre il confine comunale; ● la velocità dell’imputato, pari a 77 km/h, pertanto risultava conforme al limite vigente e non poteva integrare violazione di norma cautelare. La difesa ha inoltre richiesto la definizione del procedimento con rito abbreviato condizionato all’audizione del Comandante della Polizia Locale competente per entrambi i Comuni coinvolti, al fine di confermare la corretta delimitazione dei limiti territoriali e regolamentari. Il Giudice per l’Udienza Preliminare ha pronunciato sentenza assolutoria ex art. 530 c.p.p., con la formula "perché il fatto non sussiste", accogliendo le conclusioni della difesa.



Pubblicato da:


Marco Furlan

Avvocato penalista




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