Sentenza giudiziaria:
Posto che l'esistenza di una convivenza more uxorio fa venir meno il diritto all'assegno in favore del richiedente, salvo che per la sua componente compensativa, qualora, pur sussistendo significativo divario fra le posizioni economiche dei due coniugi non vengano sufficientemente confutate e contrastate le specifiche contestazioni sollevate dal marito in merito alle rinunce della moglie alle proprie aspirazioni lavorative per dedicarsi alle esigenze della famiglia e al fatto che lo stesso marito si fosse sempre prodigato per fare conseguire alla moglie attestati di qualificazione professionale, in vista di un possibile futuro lavoro, non sussistono i presupposti per il riconoscimento dell’assegno divorzile in favore della moglie, a maggior ragione nel caso in cui, in costanza di matrimonio, quest’ultima abbia stipulato un contratto di associazione in partecipazione con la sorella, in virtù del è stato avviato un esercizio commerciale, quantunque chiuso prima dei cinque anni.