Pubblicazione legale:
“Egregio Avvocato, mio marito è recentemente mancato. E' stato un grande lavoratore, ha dato tutta la sua vita lavorando nell'impresa che aveva fondato, che è fallita alcuni anni fa per la crisi economica. Purtroppo ha lasciato solo molti debiti, oltre a qualche suo bene personale qui nella casa in cui abitavamo. Non vorrei sembrare troppo cinica a così poco tempo dalla morte, ma ho necessità di capire se posso evitare di pagare i debiti lasciati dal mio povero marito.”
Cara lettrice,
Le porgo innanzitutto le mie più sentite condoglianze.
Tuttavia Le devo anche dire che non deve assolutamente vergognarsi per il fatto che si preoccupa anche di questioni materiali legate alla perdita di Suo marito.
Anzi, la Sua è una preoccupazione senza dubbio opportuna, perché se non si presta attenzione, il rischio è di trovarsi a pagare debiti che si sarebbero invece potuti evitare.
Sappia infatti che non è tenuta a pagare debiti che siano stati contratti dal Suo defunto marito, salvo Lei non diventi erede. La qualifica di erede non si acquisisce automaticamente al momento del decesso, ma vi sono alcuni comportamenti che possono causare l'acquisto di tale qualifica: divenendo eredi, si è obbligati a pagare tutti i debiti lasciati dal defunto, anche con risorse proprie e non solo con i beni lasciati in eredità.
L'accettazione dell'eredità può essere espressa, cioè tramite dichiarazione di voler diventare eredi. Esiste però anche l'accettazione tacita, che si verifica quando si compie un atto compatibile solo con la qualità di erede: ad esempio, si vende un bene del defunto o si pagano...(continua a leggere cliccando sul link)
Fonte: Voce al Diritto - leggi l'articolo