Sentenza giudiziaria:
Dopo quattro anni e si è concluso con un assoluzione il processo ad un pakistano accusato di adescamento di minori sui social per uno scambio d'identità virtuale. Tutto inizia nel 2021 quando dei ragazzini torinesi, tramite i genitori, denunciano quanto accaduto durante una diretta su Instagram dedicata a una influencer.
Al gruppo da loro creato e aperto al pubblico, una sera si aggiunge un profilo che risponde al nome e al cognome dell'indagato, che dimora fuori dal Piemonte e all'epoca dei fatti viveva in una comunità per stranieri. Difeso dall'avvocato Emanuele Crozza, l'uomo è stato assolto dal tribunale di Torino per non aver commesso il reato.
Dietro lo schermo del cellulare si nascondeva un'altra persona (non rintracciata) che ha tentato un approccio scon i ragazzini
All'origine del raggiro c'è un uso non personale dei cellulari all'interno della comunità dove l'indagato all'arrivo si era intestato un telefono e poi lo aveva ceduto agli altri ospiti. Grazie alla testimonianza di un operatore si è dimostrato che nel centro i dispositivi sono utilizzati da più persone e dunque che l'utenza telefonica e relativi social non erano più collegabili direttamente all'imputato.