Coltivazione illegale, manca la prova!

Tribunale di Ancona - anno 2015




Caso legale: Un mio assistito veniva sorpreso con alcune piante di marijuana all'interno della propria abitazione, pertanto veniva immediatamente indagato per l'ipotesi di reato di coltivazione illegale e le piante in questione venivano sequestrate. A distanza di diverso tempo, le Autorità disponevano una perizia sulle piante per verificarne il principio attivo e la effettiva tossicità. Al momento dell'attività peritale, in presenza ovviamente del sottoscritto difensore, emergeva che dette piante erano totalmente rovinate, forse perchè mal conservate, quindi la perizia non avrebbe avuto alcuna valenza probatoria. Ovviamente tale circostanza è stata favorevole in dibattimento per il mio assistito, mancando la prova del principio attivo effettivamente presente nelle piante sequestrate, pertanto il processo si concluse con una pronuncia ad egli favorevole. In questi casi la tempestività degli accertamenti e/o degli incidenti probatori è fondamentale perchè fa la differenza, a livello probatorio, tra quella che potrebbe essere una sentenza di condanna o una sentenza di assoluzione.



Pubblicato da:


Daniele Cinti

Avvocato penalista, civilista e della famiglia




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