Licenziamento per giusta causa

Quando dietro al licenziamento disciplinare si celano in realtà motivi ritorsivi




Caso legale: Nel corso dell'ultimo periodo mi é capitato di assistere un lavoratore impiegato nel campo della logistica, destinatario di un licenziamento per giusta causa per non aver adempiuto correttamente agli incarichi che gli erano assegnati, tuttavia, come é stato dimostrato, dietro alle ragioni sottese al licenziamento si celava in realtà il desiderio aziendale di liberarsi di un dipendente che, "troppo" spesso, aveva denunciato condizioni di lavoro non conformi alle norme vigenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro. La difesa si é concentrata nel fornire prova i) del corretto operato del dipendente e dell'assenza di mancanze a lui concretamente attribuibili e ii) della consequenzialità tra le denunce - circa il malfunzionamento della struttura e della mancata fornitura dei DPI - che il dipendente aveva insistentemente promosso e l'avvio del procedimento disciplinare. Rilevata l'insussistenza dei fatti contestati al lavoratore e preso atto della stretta connessione, quanto della consequenzialità tra le fondate lamentele promosse e l'avvio del procedimento disciplinare, il Tribunale di Milano ha accertato la ritorsività e la discriminatorietà del licenziamento disponendo la reintegra del lavoratore.



Pubblicato da:


Christian Romanò

Avvocato giuslavorista




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