Pubblicazione legale:
Spesso si parla di violenza sulle donne, sulle modalità per riconoscerla, su come è possibile prevenirla e su come porvi rimedio attraverso varie forme di assistenza, che sia essa di tipo sociale, legale o psicologica.
Ma poco si parla degli strumenti economici che sono stati istituiti al fine di emancipare la donna stessa dal soggetto che spesso incarna la figura dell'aggressore all'interno delle mura domestiche, ovvero il compagno o il marito.
Frequentemente le donne non riescono ad uscire dal vortice labirintico della violenza anche per la paura di non riuscire a vivere la propria vita in modo indipendente e di non riuscire a mantenere i figli ed a offrire loro una vita dignitosa.
Recentemente, si è cercato di porre un rimedio a tale situazione, introducendo nel nostro ordinamento particolari tipologie di contributi economici volti a sostenere la donna vittima di violenza "a tutto tondo" nel proprio percorso di indipendenza.
Il reddito di libertà è infatti un sussidio economico istituito per garantire e favorire l'indipendenza economica, l'emancipazione e l'intraprendenza di percorsi di autonomia per le donne vittime di violenza che si trovano in condizioni di povertà.
E' riconosciuto proprio per lo scopo di garantire le spese per assicurare alle donne vittime di violenza e in difficoltà economiche sia un'autonomia abitativa, sia un percorso scolastico e formativo per i figli e le figlie minori, sia per acquisire un'autonomia personale a seguito degli episodi di violenza così da "emancipare" la donna da qualsivoglia situazione di dipendenza.
Fonte: Sito Studio Legale Martinuzzi - Del Sorbo - leggi l'articolo