Pubblicazione legale:
Lo Studio Legale ADALEX ha conseguito un
importante risultato nel campo del diritto della crisi. Il Team composto dagli
avvocati Alessandro Boschieri e Saverio Spiezio ha ottenuto dal Tribunale di
Padova la sentenza di apertura della procedura di liquidazione controllata del
patrimonio ai sensi del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza. La
decisione rappresenta un importante provvedimento volto alla tutela delle
persone fisiche sovraindebitate che, pur non potendo accedere alle procedure
concorsuali tradizionali, possono oggi avvalersi di strumenti giuridici
efficaci per affrontare e risolvere la propria situazione debitoria.
La sentenza riguarda due soggetti
conviventi, già coinvolti nel settore imprenditoriale, oggi sovraindebitati a
seguito del fallimento della società di costruzioni da loro amministrata. I
clienti, assistiti dallo studio legale, si trovavano in una situazione di grave
esposizione debitoria, frutto di fideiussioni prestate in favore della società,
che aveva contratto numerosi finanziamenti fondiari e chirografari.
Una crisi nata da eventi imprenditoriali
I coniugi hanno esercitato per molti anni
attività nel comparto edilizio, accumulando un patrimonio immobiliare e una
reputazione costruita nel tempo. Tuttavia, a seguito della stagnazione del
mercato immobiliare e di insolvenze di committenti e partner commerciali, la
società da loro gestita è incorsa in una grave crisi finanziaria, culminata con
la dichiarazione di fallimento.
A causa delle garanzie personali prestate,
gli istituti di credito hanno rivolto le loro pretese direttamente sui garanti,
promuovendo azioni esecutive, pignoramenti e procedimenti di esecuzione
forzata, fino a coinvolgere anche l’abitazione di famiglia.
Il ricorso alla liquidazione controllata
In questo contesto, lo Studio ADALEX ha
presentato istanza per l’accesso alla liquidazione controllata del patrimonio,
ai sensi degli articoli 268 e seguenti del Codice della Crisi. La richiesta è
stata corredata da una completa documentazione: dichiarazioni dei redditi,
inventario dei beni, elenco dei creditori, atti dispositivi degli ultimi cinque
anni, spese familiari e situazione patrimoniale aggiornata.
Determinante è stata anche l’attività
dell’Organismo di Composizione della Crisi, che ha confermato l’idoneità e la
completezza della documentazione, accertando una situazione di
sovraindebitamento in linea con i requisiti previsti dalla legge.
I contenuti della sentenza
Con sentenza pubblicata il 17 settembre
2024, il Tribunale di Padova ha accolto il ricorso, disponendo l’apertura della
liquidazione controllata. Il provvedimento stabilisce, tra le altre cose:
- La distinzione delle masse attive e
passive dei due soggetti, evidenziando debiti comuni e personali, secondo la
normativa che regola le famiglie sovraindebitate;
- L’individuazione di una quota mensile di reddito da lavoro da destinare al
mantenimento del nucleo familiare, pari a € 1.800;
- La fissazione di un termine minimo di tre anni per la durata della procedura,
in vista della possibilità di esdebitazione al termine di tale periodo.
Il Tribunale ha inoltre chiarito che i beni
sopravvenuti – in particolare, le quote di reddito – possono essere appresi
fino al termine minimo triennale, evitando che il debitore venga nuovamente
esposto ai creditori al di fuori della procedura.
Una difesa fondata su rigore tecnico e
responsabilità
Lo Studio ADALEX ha evidenziato, attraverso
una strategia difensiva solida, la meritevolezza dei clienti e la loro volontà
di adempiere ai debiti, laddove possibile. Gli assistiti hanno dimostrato sin
dall’inizio un comportamento collaborativo, rifiutando scorciatoie o frodi, e
anzi adottando condotte responsabili, quali il risarcimento parziale dei danni
e la rinuncia a ulteriori iniziative speculative.
Tale atteggiamento ha avuto un peso
rilevante nel giudizio, in quanto la procedura di liquidazione controllata è
accessibile solo a soggetti che non abbiano posto in essere atti in frode ai
creditori, abbiano una condizione patrimoniale trasparente e collaborino
pienamente con il liquidatore.
Una pronuncia di valore sociale
La sentenza emessa dal Tribunale di Padova
rappresenta un esempio virtuoso di applicazione della normativa sul
sovraindebitamento: uno strumento oggi più che mai necessario per affrontare le
conseguenze economiche delle crisi aziendali e familiari. Si tratta di
un’opportunità per permettere alle persone fisiche, spesso vittime di
fallimenti imprenditoriali, di ricostruirsi una vita dignitosa, nel rispetto
delle regole e sotto il controllo dell’autorità giudiziaria.
La decisione ha anche il pregio di fornire
un orientamento chiaro sul trattamento delle masse attive e passive congiunte,
sul calcolo delle quote di reddito apprensibili e sulla durata della procedura,
confermando un’interpretazione equilibrata e attenta alla tutela tanto dei
creditori quanto dei debitori.
Il caso affrontato dimostra come la legge
possa essere un alleato per i cittadini che, pur colpiti da eventi negativi,
decidono di affrontare le difficoltà in modo trasparente e responsabile.
Il lavoro degli avvocati Boschieri e
Spiezio ha permesso di restituire ai clienti non solo una prospettiva
giuridica, ma anche un’opportunità di riscatto e rinascita, dimostrando che la
giustizia può essere non solo punitiva, ma anche rigenerativa.